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Fattura a 28 giorni, che succede?

Il D.L. Fisco rende obbligatorie le tariffe mensili per i gestori telefonici, le reti televisive e i servizi di comunicazioni elettroniche. UNC: vittoria dei consumatori.
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Foto: web

Modificare la periodicità dell’invio delle bollette da 28 giorni a mensili.

Questa la richiesta di molte associazioni di consumatori. Ne abbiamo parlato in un nostro articolo del 25 settembre scorso. Da allora quali sono gli sviluppi?

Ebbene, il 30 novembre è stato approvato il decreto fiscale che tra l’altro prevede con cadenza mensile o multipli del mese per la fatturazione per la telefonia fissa e mobile nonché per la pay tv e per la fornitura di servizi di comunicazione elettronica.

Sono escluse dal campo di applicazione le promozioni a carattere temporaneo di durata inferiore al mese e non rinnovabili.

Non appena la legge sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, le aziende avranno 120 giorni di tempo per adeguarsi alla normativa.

Se la norma dovesse essere violata, è previsto un indennizzo forfettario di 50 euro per il consumatore e in aggiunta 1 euro per ogni giorno successivo alla scadenza del termine stabilito dall’Autorità delle Comunicazioni. Le sanzioni che l’Autority può comminare sono raddoppiate: da un minimo di 240.000 euro fino ad un massimo di 5 milioni di euro.

“E’ una grande vittoria per i consumatori - afferma Mauro Antonelli dell’ufficio studi dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), l’associazione di consumatori che per mesi ha portato avanti la campagna #nofattura28 giorni -. Molto positivi l’innalzamento del tetto delle sanzioni comminabili dall’Autority e la previsione degli indennizzi automatici ai consumatori, ma la legge vale pro futuro: non è infatti retroattiva. Pertanto rimangono non considerati gli indennizzi prima dell’entrata in vigore della legge e fino alla delibera 121/17/CONS dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) del 15 marzo 2017, pubblicata il 24 marzo 2017 ed entrata in vigore il 25 marzo 2017”.

Antonelli spiega come tale delibera dell’AGCOM si concentrasse sui contratti di telefonia fissa a tariffa flat (non a consumo, ma con un costo fisso) e che imponesse agli operatori telefonici di ottemperare all’obbligo di fatturare con cadenze mensili, non ogni 28 giorni, dal 24 giugno 2017: ”I gestori di telefonia hanno violato tale delibera, perché sapevano che la sanzione cui potessero essere condannati fosse sempre inferiore all’illecito guadagno che nel frattempo hanno maturato. Gli operatori telefonici hanno presentato ricorso al Tar, che nell’attesa della sentenza di febbraio 2018 non ha però sospeso la delibera dell’AGCOM”.

Il momento del passaggio dalla tariffazione ogni 28 giorni a quella mensile, come prevista dalla legge, dovrà essere posto sotto attenta osservazione, come dichiara il responsabile dell’Unione Nazionale Consumatori: “Bisogna prestare  molta attenzione, perché qualche gestore potrebbe approfittarsene, proponendo piani tariffari promozionali, ai quali non si applica la nuova legge. Si deve vigilare molto, affinché in tale fase vi sia trasparenza, chiarezza e completezza di informazioni e soprattutto sia consentito al consumatore di recedere senza penalità e così passare senza ulteriori costi ad altra compagnia telefonica di sua scelta. Noi monitoreremo la situazione. Abbiano chiesto di vigilare anche all’Autority”.

Intanto i consumatori dei servizi di rete fissa con tariffa flat hanno speso somme di denaro che devono essere indennizzate, dichiara Mauro Antonelli: “Col sistema di fatturazione a 28 giorni i consumatori hanno pagato in un anno 13 mensilità anziché 12, spedendo l’8,63% in più del dovuto. Abbiamo chiesto all’Autority che nella sua prossima delibera stabilisca indennizzi automatici di queste somme agli utenti”.

Come ottenere gli indennizzi? Antonelli spiega: “Il consumatore può certamente inoltrare anche adesso una raccomandata al proprio gestore, chiedendo il ristoro di quanto indebitamente pagato e, in caso di diniego, rivolgersi al Corecom (Comitati Regionali per le Comunicazioni, ndr) della propria regione, ma noi suggeriamo di pazientare ed attendere l’imminente delibera dell’AGCOM, che ha già attivato le procedure contro le compagnie telefoniche e le cui tempistiche stanno per scadere”.