Politica | Malles-Bormio

Fuori dal tunnel

Presentato a Malles lo studio preliminare sul traforo sotto al passo dello Stelvio. L'opzione ferroviaria non convince i Verdi: "Le auto sui treni non sono la soluzione".
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Foto: Provincia Autonoma di Bolzano

Malles-Bormio in galleria? “Se verrà mai realizzato, quello sotto allo Stelvio sarà un collegamento ferroviario” ha dichiarato a chiare lettere l'assessore all'ambiente dell'Alto Adige Richard Theiner alla presentazione dello studio di pre-fattibilità per allacciare l'Alta Valtellina alla Val Venosta – superando l'ostacolo rappresentato dalla chiusura invernale del Passo dello Stelvio – avvenuta ieri sera, 4 dicembre, a Malles di fronte a tutti i sindaci dell'Alta Val Venosta, al sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega alle politiche per la montagna Ugo Parolo e al direttore di Strutture Trasporto Alto Adige (STA) Joachim Dejaco. Theiner ha citato quale esempio la ferrovia della Venosta, “un modello di successo, in grado di catalizzare ogni anno circa un milione e mezzo di passeggeri”.

Già nell'ottobre 2015 il Landeshauptmann Arno Kompatscher aveva assicurato – in risposta a un'interrogazione dei Verdi altoatesini – che “per la giunta provinciale il disegno futuro è chiaro e cioè la realizzazione di un collegamento ferroviario”. Nel gennaio 2016 il governatore lombardo Roberto Maroni (Lega) ha affidato l'incarico dello studio di fattibilità del “Traforo dello Stelvio” a Infrastrutture Lombarde Spa – società partecipata della Regione Lombardia nata sotto la giunta Formigoni e già al centro di indagini giudiziarie, nel 2014, per irregolarità negli appalti dell’Expo – per la "modica" cifra di due milioni di euro prelevati dal cosiddetto “Fondo comuni confinanti” erogato dalle due Province Autonome. Sono stati analizzati il quadro geologico, geomorfologico, idrologico e sismico nonché quello ambientale. Per la soluzione stradale sono state individuate 7 possibili alternative di tracciato, per quella ferroviaria 6. Realizzazione in meno di 10 anni.

Le alternative su strada e rotaia

Le alternative stradali si muovono entro due scenari: il tunnel diretto (ma più lungo: 17 km) tra Bormio e Stelvio oppure un traforo più corto tra Bormio e Santa Maria, in Svizzera. L'opzione ferroviaria prevede quasi inevitabilmente il passaggio in Svizzera attraverso la val Monastero (Tubre sul lato italiano e Müstair sul lato svizzero). Costi? Intorno al miliardo di euro per una trentina di chilometri, di cui almeno 20 in galleria. "Il collegamento ferroviario Scuol-Malles  attraverso la Svizzera resta comunque d’interesse", ha affermato l’assessore Theiner. Tra i passi futuri, si dovrà valutare se realizzare una stazione intermodale per il caricamento di auto, bus e camion sui treni. Su quest'aspetto sono emerse molte perplessità fra i presenti: il timore espresso è che possa incrementare il traffico su strada. Stasera, 5 dicembre l’assessore Theiner sarà a Bormio dove parteciperà alla seconda presentazione pubblica dello studio di pre-fattibilità.

Treni per auto? No, grazie

E proprio i Verdi altoatesini ribadiscono in un comunicato come l’ipotesi stradale sia stata “respinta da tutti gli interventi di parte altoatesina: la Val Venosta non può diventare un corridoio per il traffico su gomma tra Germania e Lombardia”. Ma sarebbero inaccettabili pure i progetti di tunnel ferroviario presentati dalla Regione Lombardia: “Poiché finora Lombardia e Sudtirolo hanno parlato due lingue diverse (di strada a Milano, di ferrovia a Bolzano) – spiega Riccardo Dello Sbarba – auspichiamo che durante l’analoga presentazione che si terrà questa sera a Bormio Theiner parli chiaro, seppellendo definitivamente l’ipotesi stradale” nonché l'opzione di “un treno al servizio della strada, con la possibilità di trasportare su ferrovia i mezzi su gomma”.

Secondo i Verdi, i maggiori utilizzatori del tunnel sarebbero proprio i mezzi su gomma, che “raggiungerebbero la Venosta attraverso passo Resia, monterebbero a cadenza oraria sul treno a Malles, in 25 minuti raggiungerebbero in treno Bormio, lì scenderebbero dal treno e continuerebbero su strada verso Milano”, sul modello dell’analogo tunnel svizzero della Vereina, che con treni navetta ogni 30 minuti consente ai veicoli stradali di evitare il Passo della Flüela. Inoltre, da Bormio a Tirano non esiste alcuna linea ferroviaria: “Tra i due centri della Valtellina ci sono 35 chilometri e 900 m di dislivello e servirebbe un tunnel dal costo di oltre un miliardo di euro. Su questo Ugo Parolo non ha preso alcun impegno concreto” sottolineano i Verdi sudtirolesi. Un traforo ferroviario Malles-Bormio, conclude Dello Sbarba, potrebbe essere accettabile esclusivamente per il trasporto di persone “ma la condizione è che la Lombardia porti la ferrovia della Valtellina fino a Bormio – e da questo scenario siamo ancora molto lontani”.