Politica | IL DIBATTITO

“Siamo tutti minoranze”

Marco Boato (Verdi) contro la doppia cittadinanza: “Un ritorno al passato, l'identità è europea. Svp e 5 stelle copiano la destra. Salvini un illuso, sì allo Ius soli”.
Marco Boato
Foto: Marco Boato

L’autonomia sudtirolese “già ampiamente tutelata dall’accordo Degasperi-Gruber”, con un riconoscimento che non ha pari a livello internazionale (remember Catalogna?). L’Svp in rincorsa – vana – della destra tedesca (“Ma gli elettori tra la copia e l’originale scelgono la seconda”). La doppia cittadinanza per gli altoatesini di lingua tedesca, insomma, come mina per la convivenza e fattore “devastante” anche per i rapporti Italia-Austria. Marco Boato, a lungo parlamentare dei Verdi, movimento che in regione si ispira al pensiero “in tre lingue” di Alexander Langer, commenta senza timori la proposta riemersa a rinfocolare le polemiche etniche altoatesine. Su Matteo Salvini, che si è inserito all’ultimo, aggiunge: “Si illude di conquistare qualche voto tra i tedeschi. Spero che lo Ius soli, contro il quale si è scatenato, venga approvato in tempo”.

Salto.bz: Riavvolgiamo il nastro del dibattito. Attorno al 20 novembre il Dolomiten dà notizia della lettera inviata al cancelliere in pectore austriaco Sebastian Kurz e al leader della Fpö Heinz Christian Strache, per chiedere “la doppia cittadinanza italo-austriaca" come elemento nel programma del nuovo governo di Vienna. La firmano 19 consiglieri della Provincia di Bolzano: rappresentanti di Svp, SüdtirolerFreiheit, Freiheitlichen, Bürgerunion, M5S e Team Autonomia, ma nessun membro della giunta provinciale. Qual è il giudizio riguardo a questa istanza storica avanzata inizialmente dell’Svp e ora riemersa?

Marco Boato: Sono personalmente assolutamente contrario a questa iniziativa, che creerebbe molti più problemi di quanti ne potrebbe risolvere. La minoranza di lingua tedesca dell’Alto Adige/Südtirol è già pienamente tutelata in base all’accordo Degasperi-Gruber del 1946, che ne costituisce il fondamento internazionale, e a tutto ciò che ne è seguito nel corso di molti decenni. Mi riferisco in particolare, dopo il duplice ricorso dell’Austria all’ONU all’inizio degli anni ’60, al Pacchetto del 1969 e al secondo Statuto di autonomia del 1972 insieme alle innumerevoli norme di attuazione, oltre ad alcune modifiche legislative a livello parlamentare, che hanno portato nel 1992 alla concessione della quietanza liberatoria da parte della Repubblica Austriaca nei confronti dell’Italia. E anche dopo il 1992, si sono susseguite molte altre norme di attuazione, leggi ordinarie e anche modifiche di rango costituzionale, fino ad oggi, che hanno ulteriormente rafforzato l’Autonomia sudtirolese.

La specialità altoatesina è quindi pienamente garantita?

Oggi non ha pari a livello internazionale. Dubito molto che il cancelliere incaricato Sebastian Kurz, mentre è ancora in carica per l’ordinaria amministrazione il cancelliere uscente Christian Kern,  possa accogliere positivamente una simile richiesta, che farebbe nuovamente esplodere le divisioni etniche, faticosamente superate in questi decenni. Per di più, Kurz, che è ministro degli esteri in carica, dovrebbe porsi seri problemi nel rapporto con l’Italia, con la quale finora i rapporti sono eccellenti.

Colpisce l’accostamento tra i partiti di cui fanno parte i promotori. Svp, o quantomeno una parte, destra tedesca, addirittura 5 stelle. Che valutazioni si possono fare?

Siamo a meno di un anno dalle prossime lezioni provinciali/regionali, che si terranno nell’ottobre 2018. È evidente che la Svp, o meglio la sua ala destra, teme la concorrenza elettorale delle formazioni politiche della destra sudtirolese, e questo spiega perché alcuni consiglieri, ma nessun assessore, della Volkspartei abbiano sottoscritto tale richiesta sulla doppia cittadinanza. Ma la Svp, che si è molto avvantaggiata dal rapporto positivo di collaborazione con i vari governi italiani di centrosinistra, compreso quello in carica, dovrebbe aver capito da molto tempo che rincorrere l’estremismo etnico sudtirolese sul suo stesso terreno non farebbe altro che portare a quelle formazioni politiche maggiori consensi. Tra l’originale e le copie tardive, i cittadini sudtirolesi che si identificano con il richiamo etnico-nazionalistico continuerebbero a scegliere l’originale, e la Svp ne verrebbe ulteriormente compromessa e danneggiata. In misura ridotta, questo vale anche per il M5s.

Francesco Palermo si è espresso, sempre su Salto.bz, in modo molto critico sulla vicenda e dal punto di vista tecnico sulla doppia cittadinanza per i sudtirolesi. “Perché non anche trentini o ungheresi?” ha detto elencando i numerosi problemi giuridici connessi. Dal punto di vista politico, quali sarebbero le difficoltà?

Ho letto con interesse l’intervista sull’argomento di Salto.bz al senatore e costituzionalista Francesco Palermo, ed ho letto anche alcuni interventi feroci che l’hanno commentata. Molte delle questioni tecnico-giuridiche che Palermo ha sollevato sono del tutto fondate. Da parte mia, credo che le obiezioni più forti siano di carattere politico, perché è su questo terreno che si porrebbero i problemi più gravi e devastanti, anche nei rapporti tra Austria e Italia. Diverso è il caso di singole persone che, in base all’ordinamento austriaco, possono ottenere, o hanno già ottenuto, la doppia cittadinanza. Ma qui non si tratta di casi individuali, bensì della richiesta di un provvedimento collettivo, che riporterebbe indietro di decenni il corso della storia. Una storia difficile e complessa, ma che ha fatto fare enormi passi avanti, senza ricorrere ad escamotage di carattere etnico-giuridico.

E riguardo alla convivenza, sarebbe una “bomba etnica” come teme qualcuno, in totale antitesi rispetto allo spirito di Alexander Langer?

Recentemente lo stesso presidente della Provincia Arno Kompatscher ha riconosciuto pubblicamente il ruolo molto importante che la lezione e la testimonianza di Alexander Langer hanno avuto per la crescita della convivenza pluri-etnica e pluri-linguistica in Alto Adige/Südtirol, anche se nel corso della sua vita Langer è stato spesso misconosciuto dagli ambienti più oltranzisti sia di lingua tedesca che di lingua italiana. Ma il suo seme per la convivenza è stato gettato instancabilmente per decenni e alla fine ha dato frutto, si potrebbe dire con un linguaggio evangelico. Invece la richiesta della doppia cittadinanza comporterebbe un ritorno al passato, alle divisioni etniche, alla separazione identitaria tra “tedeschi” e “italiani” (e i “ladini”?), non solo nell’insieme della società, ma anche all’interno delle stesse famiglie a composizione mistilingue.

Kompatscher in evidente imbarazzo ha detto che l’Italia ha fatto la stessa cosa in Sudamerica e con le minoranze italiane in Slovenia e Croazia. Su questo lo stesso Palermo è stato molto critico (“L’Italia ha sbagliato”). Lei cosa ne pensa?

Quand’ero nel Parlamento italiano, per molte legislature, sono stato assai critico sulla nuova legge sulla cittadinanza per gli stranieri di lontana origine italiana (non solo in Sudamerica), ma questo ha comportato anche una modifica costituzionale, con l’introduzione dei “collegi esteri” per Camera e Senato. Nulla di tutto questo sarebbe ipotizzabile per il Parlamento austriaco. Sono convinto che il cancelliere incaricato Kurz, quando entrerà effettivamente nella pienezza delle sue funzioni, non potrà che rigettare questa richiesta, che comunque comporterebbe un confronto non facile prima di tutto con l’Italia, oltre che con le forze politiche austriache. Bisogna andare nella direzione della comune cittadinanza europea per tutti i cittadini che fanno parte dell’Unione europea, a qualunque gruppo linguistico appartengano. In realtà, all’interno dell’Europa, siamo tutti parte di minoranze linguistiche e possiamo tutti identificarci in una comune identità pluri-lingue.

In ultimo, una battuta sulla visita di Salvini. “Meglio il doppio passaporto che lo Ius soli. La Lega  è nata per valorizzare le autonomie”, ha detto. Che operazione sta facendo il segretario della Lega (che ha perso il nord dal nome)?

Matteo Salvini sta girando come una trottola l’intera Italia, promettendo tutto a tutti, pur di conquistare qualche manciata di voti in più. Quand’è al Nord, si ricorda della Padania, ora soppressa anche nel nome suscitando le ire di Bossi. Quand’è al Sud cerca di far dimenticare gli insulti, a suon di “terroni”, contro i meridionali, per non parlare di “Roma ladrona”. Ed ora che è passato pure in Alto Adige/Südtirol, si è buttato anche sul “doppio passaporto”, illudendosi di conquistare qualche voto dei sudtirolesi di lingua tedesca, che però non otterrà, essendo troppo scoperto il suo gioco demagogico. E tutto questo pur di scatenarsi contro la legge sullo Ius soli, che è semplicemente una scelta di civiltà e che mi auguro il Senato italiano riesca ad approvare in tempo prima della fine della legislatura.

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Sigmund Kripp Gio, 12/07/2017 - 07:08

Wenn es denn eine Europäische Staatsbürgerschaft gäbe, ohne den Zwang zu einer der jeweils staatlichen, hätte Boato Recht. Das Beispiel der Ungarn hinkt: die Ungarn in Ungarn wünschten sich ja bereits VOR 1918 die Autonomie / Separation; die haben sie jetzt. Wenn schon ginge es um die deutschen/österreichischen Minderheiten in Ungarn. Ein weit verbreitetes Missverständnis in dieser Angelegenhet beruht auch auf der Gleichsetzung von Staatsbürgerschaft und persönlichem Zugehörigkeitsgefühl zu einem Staat bzw. dessen "Nation": Wenn ich die italienische Staatsbürgerschaft besitze, bin ich deswegen noch lange kein Italiener! Eine Staatsbürgerschaft ist für mich wie eine Wohnsitzbescheinigung: Wenn ein Südtiroler Student in Wien lebt und dort gemeldet ist, wird er noch nicht stante pede zum Wiener..... Seine Entscheidung, Wiener zu werden, hängt allein von ihm selbst und seiner sozi-kulturellen Integration dort ab.

Gio, 12/07/2017 - 07:08 Collegamento permanente
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Andreas Berger Gio, 12/07/2017 - 07:24

Zum Thema Doppelstaatsbürgerchaft würde ich mir wünschen, daß SALTO zur Abwechslung auch einmal Personen zu Wort kommen ließe, die nicht der grün-alternativen Szene zuzurechnen sind.

Gio, 12/07/2017 - 07:24 Collegamento permanente
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Harald Knoflach Gio, 12/07/2017 - 10:44

Das erscheint mir schon wie ein kleiner medialer Feldzug hier. Wobei es durchaus legitim ist, dass sich ein Medium politisch bzw. zu Sachfragen positioniert (Stichwort Blattlinie). Eine zu enge Sichtweise und offensichtliche Lenkung wiederum halte ich für kein Qualitätskriterium.

Gio, 12/07/2017 - 10:44 Collegamento permanente
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Ludwig Thoma Gio, 12/07/2017 - 19:01

Um einen Beitrag zu lesen der von Zeitgenossen stammt, die den Einmarsch der Wehrmacht als Befreiung vom Faschismus ansehen und die jetzt österreichische Burschenschafter, welche sich mit schwarz-rot-goldnen Schleifen schmücken und Festschriften veröffentlichen, in denen "die geschichtswidrige Fiktion einer 'österreichischen Nation' ab[gelehnt]" wird, die "seit 1945 (...) in den Gehirnen der Österreicher festgepflanzt" worden sei, bitten, eine Staatsbürgerschaft für im Ausland lebenden Patrioten nach Vorbild des in Italien geltenden Rechtes, welches dem Faschisten Mirko Tremaglia ein Herzensanliegen war, auch für Südtiroler in Österreich einzuführen, kann man auch "unabhängige Qualitätsmedien" wie unsertirol24 besuchen.

Gio, 12/07/2017 - 19:01 Collegamento permanente
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Harald Knoflach Gio, 12/07/2017 - 19:40

In risposta a di Ludwig Thoma

@ludwig thoma
du hast völlig recht, was die fpö-freunde betrifft. ich denke nur, dass es nicht zielführend ist, wenn man mit absurden argumenten (krieg zwischen südtirolern, steuerpflicht, neue "option" usw.) dagegenhält und somit eine ähnliche manipulative taktik, die man auch propaganda nennen könnte, an den tag legt, welche man der gegenseite zurecht vorwirft.

Gio, 12/07/2017 - 19:40 Collegamento permanente