Cultura | L'appuntamento

Capire le migrazioni

Venerdì 7 dalle 18.30 al Centro Trevi l'appuntamento con Duccio Facchini, giornalista di Altreconomia e autore del libro "Alla deriva".
Duccio Facchini
Foto: upi

Duccio Facchini, che domani, venerdì, arriva a Bolzano (dalle 18.30, al Centro Trevi di via dei Cappuccini 28) per presentare il suo libro "Alla deriva" (sottotitolo: i migranti, le rotte del Mar Mediterraneo e le Ong: il naufragio della politica, che nega i diritti per fabbricare consenso), è uno dei più rigorosi giornalisti d'inchiesta italiani.
Lavora dal 2012 per il mensile Altreconomia, che è anche la casa editrice del suo libro. "La scelta di scriverlo, di unire in una sola cornice fatti, testimonianze e circostanze su diversi ambiti - spiega a Salto.bz - è nata dall’esigenza di non perdere quella che secondo me è la 'lente' con cui osservare la drammatica deriva sulle migrazioni e il trionfo mediatico della disumanità. Raccontare solamente lo stato dell’arte delle migrazioni internazionali sarebbe stato un esercizio di stile, come limitarsi a descrivere i nodi europei sul sistema di asilo comunitario. Andavano invece messi in fila, legati, perché solo così dal mio punto di vista è possibile orientarsi".

Alla scelta del libro, la cui produzione è stata sostenuta anche da una campagna di crowdfunding di successo (con ben 285 "sostenitori") si è arrivati durante l'estate del 2018, sulla spinta di una "circostanza di cronaca - racconta Facchini -: l’estate scorsa ha rappresentato un approdo della deriva, con l’azzeramento raggiunto delle organizzazione non governative nel Mediterraneo (avviato in precedenza) e gli annunci di 'fine pacchia' per i 'mangiapane a tradimento'. Quel 'processo lungo' che sta dietro andava raccontato, aggiungendo pezzi di novità preziosi".

 

 

"Alla deriva" ci aiuta a capire come e perché i migranti siano diventati un "capro espiatorio", quali siano le ragioni che hanno portato alcuni partiti politici - su tutti la Lega di Matteo Salvini - a costruire il proprio consenso "inventando" di fatto un problema che non c'è, e che porta ai contenuti del decreto sicurezza, che è diventato legge il 3 dicembre dopo la firma della legge di conversione da parte del presidente Mattarella.
Facchini smonta una per una le fake news diffuse (anche, ma non solo, dal ministro dell'Interno in carica): lo fa a partire dai dati che smontano ogni retorica intorno a un presunto "esodo" - ne citiamo qui solo uno: su un totale di 257,7 milioni di migranti, quelli africani sono appena 36,2 milioni, cioè il 14% dell'intero flusso globale -, ma soprattutto descrivendo con cura che cosa sono davvero la "crociera" e la "pacchia".

La scelta di scriverlo, di unire in una sola cornice fatti, testimonianze e circostanze su diversi ambiti è nata dall’esigenza di non perdere quella che secondo me è la 'lente' con cui osservare la drammatica deriva sulle migrazioni e il trionfo mediatico della disumanità. 

Nel ricostruire la sua cornice, Facchini è aiutato da una serie di firme importanti: c'è Luigi Montagnini, medico anestesista-rianimatore, che da diversi anni collabora con Medici Senza Frontiere; c'è Giovanna Scaccabarozzi, anche lei medico, con una lunga esperienza sulle navi delle Ong nel Mar Mediterraneo; c'è Riccardo Gatti, che guida la missione italiana della Ong spagnola Proactiva Open Arms, protagonista nell'estate del 2018 di uno dei salvataggi più osteggiati da Matteo Salvini, quello di Josefa.

Ci sono, infine, nel libro contributi di Chiara Favilli, professoressa associativa di Diritto dell'Unione europea all'Università di Firenze, e di Gianfranco Schiavone, vice-presidente dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (ASGI). Loro aiutano ad inquadrare la debolezza strutturale dell'Unione europea, e delle sue politiche in materia di asilo. Perché, come spiega un manifesto dell'ASGI citato da Facchini nelle conclusioni, "l'immigrazione è un fenomeno strutturale e ordinario che ha profondamente modificato il sistema sociale ed economico nazionale, ma che non è stato previsto e governato perché la maggioranza della popolazione, dei poteri pubblici e delle forze politiche non hanno saputo né voluto attuare una effettiva politica di governo della realtà".