Cultura | Scuola altoatesina.

Non vale per gli Italiani

Scuola in provincia di Bolzano: causa ed effetto delle asimmetrie formative tra i gruppi.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Che certe cose siano importanti, lo si scopre dopo. Seguirà forse la stessa sorte, l’annuncio dell’avvio nella scuola altoatesina del primo corso per apprendisti con sbocco nell’esame di maturità. La prima apertura in quel soffitto finora invalicabile che separa la formazione e l’addestramento professionale dal resto del mondo della scuola. Da quest’anno parte il primo corso-pilota, con apprendistato su quattro anni, lavoro in azienda e “teoria” in aula. Potranno parteciparvi i giovani e le giovani aspiranti elettrotecnici, meccatronici, scultori in marmo, muratori, carpentieri in legno, fabbri, ecc.: tutti candidati alla maturità e poi verosimilmente anche alla laurea. È una svolta storica, peccato non possano festeggiarla persone che non ci sono più, ma che si sono battute come precursori per il pieno riconoscimento delle condizioni dei giovani apprendisti. A Bolzano don Beppino Job, loro assistente non solo spirituale, ma anche il don Milani di Barbiana e il Bruno Trentin del diritto allo studio per i lavoratori.
All’importanza dello start al primo corso-pilota, si accompagna solo una relativa delusione: i corsi saranno organizzati esclusivamente nella scuola professionale tedesca, perchè quella italiana non ha assunto la stessa iniziativa.
Dall’apprendistato all’Università: un fatto storico. Ma noi non c’eravamo.
(www.albertostenico.it)

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Max Benedikter Mar, 03/07/2017 - 10:15

Sarebbe interessante capire dai dirigenti delle scuole professionali il perchè di questo differente atteggiamento e magari se e quando hanno intenzione di offrire pari opportunitá e diritti ai propri studenti.

Mar, 03/07/2017 - 10:15 Collegamento permanente