Ambiente | Montagna

Basta rumore

Passi dolomitici, la proposta dei Verdi: perseguire le moto che truccano la marmitta e quelli che superano i limiti di velocità. “Spesso superati gli 80 decibel”.
Moto
Foto: upi

Torna puntuale sul tavolo del dibattito il tema del traffico sui passi dolomitici. Lo scorso inverno, certificano i consiglieri provinciali dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler, sono stati molti i cittadini che si sono lamentati non solo per la congestione stradale ma anche per il rumore - causato soprattutto dalle moto - che ne è derivato. E il rumore - affermano gli ambientalisti - costituisce un problema fuori dai centri abitati e soprattutto sulle strade dei passi, dove non vengono quasi mai effettuate misurazioni, benché qui i limiti di velocità vengano superati molto più spesso che nei centri abitati”.

Nel 2017 il passo Sella è stato chiuso al traffico privato per un totale di 9 giorni, per la precisione tutti i mercoledì di luglio e agosto dalle 9 alle 16. “In termini di inquinamento si sono avuti i seguenti effetti: in tali giorni tra le 9 e le 16 si è registrato un livello di rumore di circa 10 decibel inferiore a quello rilevato durante i giorni senza regolamentazione”, riferiscono i Verdi. Questa riduzione secondo l’Eurac, che nell’ambito del progetto #Dolomitesvives ha pubblicato lo studio “#DolomitesVives, Vivere un’esperienza naturale sulle Dolomiti”, viene percepita dall’orecchio umano come dimezzamento del rumore. 

 

Rombo e velocità

 

A proposito di rumore basta fare un rapido calcolo dei motoveicoli transitati sui passi dolomitici: a luglio e agosto 2017, per esempio, la quota quotidiana - tra le 9 e le 16 - sul passo Gardena si attesta tra le 553 (numero più basso misurato un mercoledì in cui il passo Sella era chiuso al traffico) e le 1138 moto, ovvero una media di 1,2-2,7 moto al minuto. “Si tratta di dati molto simili a quelli del piano di mobilità di Nova Levante, presentati in occasione dell’assemblea civica del 9 novembre 2018, e in sintonia con le conclusioni cui è giunta l’Eurac: nell’estate 2018 il 9, 11 e 12 agosto sono transitate sul passo di Costalunga tra le 700 e le 900 moto”, spiegano gli ambientalisti. 

I riflettori vengono accesi anche su altri problemi: “secondo la direttiva UE il rumore prodotto da una moto non può superare gli 80 decibel. Tuttavia le aree di prova sono molto limitate, e quindi non vengono testati i livelli di rumore alle alte velocità. Se ne può dedurre che le moto normalmente presenti nel traffico in molti casi superano gli 80 decibel definiti come valore soglia. Per affrontare meglio la problematica sarebbe quindi sensato eseguire più controlli mirati della velocità e misurazioni del rumore sulle strade frequentate dalle motocicliste e dai motociclisti”. E c’è da considerare inoltre, sebbene non ci siano dati al riguardo, chiosano i Verdi, il fatto che i centauri manomettano i dispositivi di scarico delle proprie moto. Il fine ultimo, riassumono gli ecologisti, è chiudere tout court i passi dolomitici al traffico privato. 

Nel frattempo la triade Staffler, Dello Sbarba, Foppa chiede alla giunta di far eseguire, d’intesa con la polizia municipale e stradale, controlli mirati e ripetuti, soprattutto sui passi dolomitici, per perseguire le moto con la marmitta truccata e chi viaggia a una velocità pericolosa; e di annunciare negli appositi forum, come www.motorradonline.de, i controlli mirati del traffico sui passi dell’Alto Adige.