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L’esercitazione militare a Merano 2000

Concluso l’addestramento montano “Vertigo” delle Truppe Alpine. Un elicottero sfiora lo schianto. Comune poco informato. Gli antimilitaristi: “Preparativi di guerra”.
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Foto: Esercito italiano

Si è conclusa mercoledì (5 ottobre) la “Vertigo 2022”, l’esercitazione in ambiente montano mirata a “verificare le capacità delle unità delle Truppe Alpine di combattere in un ambiente ostile caratterizzato da forte sviluppo verticale”, spiega l’Esercito italiano. L'operazione a Merano 2000 ha rappresentato uno dei quattro momenti dell’esercitazione Alpine Star, che in varie zone del Sudtirolo (Alpi Sarentine, Val Pusteria) ha verificato l’operatività di warfighting in alta quota. Nell’operazione sono stati impegnati più di 1700 i militari sopra i 2500 metri di altitudine. Oltre agli Alpini, all’esercitazione hanno partecipato anche due caccia-bombardieri dell’Aeronautica Militare e velivoli dell’Esercito statunitense, con una squadra della 173a “Airborne Brigade” americana. L’Esercito americano sta infatti conducendo un semestre di training con le Truppe Alpine italiane.

 

 

Un’esercitazione in grande stile, quindi, con simulazioni d’attacco, tiratori scelti, droni, elicotteri. E proprio uno degli elicotteri stava per incorrere in un grave incidente. Un Altair del 4° Reggimento Aviazione, alle prese con una folata di vento, ha rischiato la collisione con le rocce del comprensorio sciistico di Merano 2000. Letteralmente per un soffio, una manovra del pilota ha evitato la tragedia. Fatti che riportano alla memoria un altro incidente sulle nostre montagne, anch’esso durante un’esercitazione militare in quota, che portò nel febbraio 1972 alla tragica morte sotto una valanga di sette alpini in Alta Val Venosta, vicenda su cui indagarono i “Proletari in divisa” di Lotta Continua, affiancati dall’avvocato Sandro Canestrini.

 

 

Alla giornata conclusiva dell'esercitazione Vertigo era presente anche il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Pietro Serino, secondo il quale “le guerre si decidono sempre nella dimensione terrestre, come dimostrano le attuali tensioni internazionali”, e l’Esercito mantiene “un’importanza vitale per la difesa, il presidio e il controllo del territorio, compiti necessari a garantire al Paese e ai cittadini pace, sicurezza e prosperità” aggiungendo infine che “fare il soldato è un mestiere duro, farlo qui in quota lo è di più”.

 

La sindaca di Hafling: "Poche informazioni"

 

Poche le informazioni fornite alle amministrazioni locali, in particolare al Comune di Avelengo/Hafling, nel quale si trova la zona sciistica di Merano 2000. In un tweet, la sindaca Sonja Plank lamentava a settembre come la comunicazione con il Comune fosse preoccupantemente disorganizzata, è il Comune di Merano a ricevere le informazioni principali”. “Le informazioni fornite sono rimaste estremamente criptiche anche dopo” spiega a salto.bz la sindaca, a conclusione delle esercitazioni militari, “stiamo verificando se hanno lasciato traccia sul territorio. In ogni caso, alcune strade erano molto danneggiate. I lavori di risistemazione sono ancora in corso, quindi non posso dire molto su come apparirà alla fine”.

 

 

All’interno del programma della Alpine Star si è inserita la conferenza “Artico: il nuovo grande gioco mondiale”, organizzato dal Comando delle Truppe Alpine con l’Istituto Affari Internazionali e l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale e svoltosi a Castel Mareccio, a Bolzano, il 3 ottobre scorso. L’evento ha compreso tre sessioni dialogiche: “Clima: l’Artico si scioglie”, “Economia ed energia: tra (tanti) rischi e opportunità” e “Sicurezza: verso un’escalation?”. Oltre al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Serino, sono intervenuti l'ex presidente dal Comitato militare UE e attuale presidente di Fincantieri Claudio Graziano, i manager dell'ENI e della divisione navi militari della stessa Fincantieri, l'amministratore delegato di Iveco Defence Vehicles Claudio Catalano, il capo dell'Ufficio per la politica militare del Ministero della Difesa Enrico Barduani e il sottosegretario alla difesa Giorgio Mulé, esponente di Forza Italia.

 

 

Un sit-in degli antimilitaristi bolzanini ha sottolineato come il convegno “parta dalla considerazione che lo scioglimento dei ghiacci nel giro di pochi decenni potrebbe rendere l'Artico navigabile (arrivando a dire che se da un lato l'apertura di queste rotte può considerarsi l'esito di un disastro ambientale, dall'altro può rappresentare un'opportunità per efficientare il sistema dei trasporti navali), dando una nuova centralità strategica all'area dal punto di vista militare e delle rotte commerciali” e come l'Esercito affermi che “in questo contesto la preparazione delle Forze Armate in Artico è di fondamentale rilievo, così come la modernizzazione di tutti gli equipaggiamenti utilizzabili in un ambiente così specifico, a partire da quelli terrestri”. “Nel suo piccolo il convegno e l'esercitazione sono una rappresentazione di come Stato, industria, energia e tendenza alla guerra siano sempre più una cosa sola e inseparabili andrebbero considerati anche da chi vi si oppone” conclude il volantino distribuito dagli antimilitaristi.