Cronaca | Il caso

“Vittime e parti lese”

11 arresti, fra cui un operatore di Volontarius, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’associazione di volontariato è pronta a costituirsi parte civile.
Claude Rotelli
Foto: Facebook/Volontarius

Si affretta Claude Rotelli, presidente di Volontarius, ad allontanare le ombre che si sono inevitabilmente allungate in queste ultime ore sull’associazione. Da quando cioè, a seguito di un’indagine condotta dalla squadra mobile di Bolzano, guidata da Giuseppe Tricarico, dalla Bundespolizei tedesca e dalla polizia austriaca, Firas Fadel, 38 anni, iracheno, è finito in manette, insieme ad altre 10 persone, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Fadel, che era referente del centro diurno di accoglienza di Brennero gestito dalla Volontarius e dipendente della cooperativa sociale River Equipe, dovrà tuttavia rispondere anche dell’aggravante dello scopo di lucro. Aiutava infatti, dietro compenso, ovvero fra i 500 e i 700 euro a testa, diversi migranti perlopiù siriani, iracheni e palestinesi, a superare il confine per raggiungere i Paesi del Nord Europa. A capo del sodalizio criminale 2 cittadini libanesi residenti a Berlino, anch’essi arrestati. I migranti arrivavano in treno fino al Brennero e dopo aver versato il denaro a Fadel, giungevano clandestinamente a destinazione tramite passatori ungheresi inviati dall’organizzazione. Fadel era giunto in Europa nel 2001, “dalla Turchia abbiamo navigato verso il mare aperto per poi sbarcare in Grecia: lì, grazie a dei documenti falsi, sono riuscito a prendere un volo per andare in Olanda”, dichiarava al quotidiano La Stampa lo scorso aprile. Viveva con la moglie, originaria di Vipiteno, e il figlio di due anni, a Bressanone.

 

 

In totale - fa sapere la Questura - l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Igor Secco, ha portato in Italia, Austria e Germania, oltre all'arresto di 11 persone, alla denuncia a piede libero di altri 12 soggetti e al censimento di circa un centinaio di stranieri condotti illegalmente nel Nord Europa. 

"Siamo vittime e parti lese di quanto posto in atto da Firas Fadel e dai suoi eventuali complici"

In un comunicato stampa il gruppo Volontarius conferma la sua estraneità alla vicenda esprimendo “forte sconcerto per quanto avvenuto” e sottolineando, “laddove venissero confermate le accuse, di essere vittime e parti lese di quanto posto in atto da Firas Fadel e dai suoi eventuali complici”. Nel frattempo l’avvocato Flavio Moccia, a cui è stato dato incarico di intraprendere le eventuali iniziative che si renderanno necessarie, fa sapere che qualora venissero formalizzate le accuse contro Fadel, l'associazione si costituirà parte civile. Volontarius ricorda inoltre di essere “titolare del progetto riguardante il servizio di assistenza umanitaria del Brennero, mentre il personale è dipendente della cooperativa sociale River Equipe”; evidenziando inoltre che “il servizio di assistenza umanitaria del Brennero è di natura emergenziale e svolge la funzione di tutelare i migranti presenti temporaneamente al Brennero offrendo loro un ricovero ed un ristoro solo per alcune ore”. “Entrambe le organizzazioni - conclude infine la nota - confidano serenamente nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine che hanno fatto emergere una vicenda che non ha nulla a che fare con le finalità e l’attività statutaria delle due Onlus. Questo anche a favore di tutti coloro che, come operatori e volontari, svolgono quotidianamente un servizio importante nel sociale e nell’assistenza ai bisogni di tutto il territorio”. Gli indagati, precisa Volontarius, sono stati tutti sospesi in via cautelativa.