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KALEIDOS

Kaleidos: il significato della bellezza

Stefania Badalotti della cooperativa Kaleidos, ci racconta di cosa si occupano.
Un contributo della community di Progetto COOLtour08.03.2023
Ritratto di Progetto COOLtour
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Cos’è Kaleidos?

Siamo una cooperativa sociale che si occupa dell’integrazione e dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o disabili. Attraverso lo svolgimento di attività all’interno del laboratorio artistico, creiamo e vendiamo oggettistica fatta da noi, anche su richiesta.

Il nome Kaleidos da cosa deriva?

È una parola greca che significa “esteticamente bello”. Per chi compra da noi, gli oggetti acquistano un doppio valore: da una parte si tratta di qualcosa di bello e utile, dall’altra è anche grazie a quell’oggetto che si dà un lavoro ai nostri ragazzi che difficilmente riuscirebbero ad inserirsi in altri contesti lavorativi.

Quali sono i materiali che lavorate?

Cerchiamo di utilizzare materiale di recupero, siamo pieni di vasetti e bottiglie che poi noi coloriamo, dipingiamo e trasformiamo. Utilizziamo principalmente il vetro e la ceramica. Produciamo candele fatte a mano, lavoriamo il gesso e il cemento. Abbiamo inserito anche il lavoro con il legno, perciò vassoi, vassoietti, corredo degli articoli.

Siete una cooperativa che sta crescendo. Da dove siete partiti?

È stata costituita nel ’94, da un gruppo di persone che avevano figli con varie disabilità. Ha sempre fatto molta fatica ad andare avanti, e l’anno scorso avevano deciso di chiudere. Siamo riusciti a tenere aperto prendendo in gestione la cooperativa e a continuare a dare lavoro e continuità ai ragazzi che già c’erano; poi abbiamo aperto le porte al quartiere e i volontari non sono più mancati.

Con una nuova gestione sono cambiate un po’ di cose.

In dicembre dello scorso anno abbiamo rifatto completamente i locali, svecchiandoli un po’ e definito una programmazione di oggetti con uno stile differente, dando più risalto a cose fresche e moderne. È stato un anno dove ci siamo studiati, abbiamo cercato di capire dove potevamo arrivare, e solo adesso iniziamo ad avere le idee chiare.

Come procede?

Le scuole ci hanno notato, quindi hanno iniziato a mandarci ragazzi e ragazze che magari farebbero fatica a fare degli stage in altri posti. L’ambiente qui è diverso: non è proprio un laboratorio protetto perché è una cooperativa di lavoro, ma ha una tempistica e un’organizzazione molto più umana, molto più tranquilla.

Anche l’ASSB ha visto che eravamo attivi, e ha iniziato a mandarci persone con problematiche particolari. Perciò da quei pochi ragazzi che c’erano, adesso iniziamo ad essere in parecchi.

Dove possiamo trovarvi?

Siamo in Via Montecassino. Molte persone che passano, si fermano a guardarci e si fanno scrupolo di entrare perché ci vedono lavorare in vetrina. Siamo sempre disponibili ad accogliere coloro che sono curiosi o interessati.

Ilaria Talamoni

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