Ambiente | Caccia

“Rischi anche per l’uomo”

Il WWF scrive agli assessori provinciali Theiner e Schuler per chiedere di bandire l’impiego del piombo per la caccia e le operazioni di controllo.
Cartucce
Foto: upi

Il WWF lo denuncia già da tempo: il piombo usato nelle munizioni da caccia rappresenta un pericolo per gli animali selvatici e per la salute umana e va bandito. La richiesta ufficiale è stata inviata oggi (8 luglio) a Richard Theiner e Arnold Schuler, rispettivamente assessore provinciale all’ambiente e all’agricoltura. Il WWF domanda inoltre di prevedere l’estensione del divieto all’uso di munizionamento contenente piombo – attualmente previsto solo nelle zone umide incluse nelle ZPS (Zone di Protezione Speciale) - per ogni forma di caccia e di controllo della fauna selvatica in tutto il territorio della Provincia di Bolzano.

L’intossicazione da piombo, che fino a poco tempo fa si credeva colpisse solo gli uccelli acquatici, infatti, costituisce una minaccia anche per gli animali legati ad ambienti terrestri. “Gli uccelli rapaci assumono il piombo nutrendosi di prede (ungulati) ferite o uccise con armi da fuoco e in alcuni casi non recuperate; inoltre ad essere esposte all’avvelenamento da piombo (saturnismo) risultano essere soprattutto specie di notevole interesse conservazionistico come l’aquila reale e il gipeto”, spiega Luigi Mariotti, rappresentante dell’associazione ambientalista locale.

E inoltre “i terreni agricoli (boschi, prati per la produzione di foraggio, frutteti e vigneti) nei quali per più anni viene esercitata l’attività venatoria possono essere inquinati dall’impiego di munizioni di piombo”. Non solo. L’utilizzo del piombo avrebbe effetti anche sulla salute umana, “studi effettuati con varie tecniche diagnostiche - prosegue il WWF - hanno dimostrato come gli alimenti derivati dagli ungulati abbattuti e destinati al consumo umano possano contenere frammenti di piombo anche molto fini e in numero inaspettatamente elevato. Tali frammenti non sono rimossi durante la macellazione e il successivo confezionamento delle carni; la loro ingestione da parte dei consumatori è inevitabile non potendo essere percepiti durante la masticazione e, inoltre, le piccole particelle risultano facilmente assimilabili una volta entrati nell’apparato digerente”. 

Per ovviare al problema il WWF propone una soluzione alternativa: sostituire i proiettili tradizionali con nuovi modelli realizzati con materiali atossici che presentano “buone proprietà balistiche e costi simili rispetto a quelle tradizionali”. Qualche raccomandazione: per quanto concerne i consumatori, si consiglia prudenza qualora non si abbia la certezza che i capi siano stati abbattuti utilizzando munizionamento atossico. In assenza di garanzie è opportuno che i bambini e le donne in stato di gravidanza si astengano dal consumare selvaggina, per prevenire gli effetti negativi che il piombo esercita sullo sviluppo del sistema nervoso. Per le altre categorie meno sensibili si sconsiglia il consumo frequente e la cottura delle carni con condimenti ad elevata acidità. Queste precauzioni valgono non soltanto nel caso degli ungulati selvatici, ma più in generale per tutta la selvaggina.