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Fino all’ultimo docente

Le stabilizzazioni decise dalla Provincia non risolvono il problema, dicono gli insegnanti delle GaE. "I precari storici assunti solo in parte, la battaglia continua".
Enrico Palazzi
Foto: Facebook

I 60 posti di ruolo per la scuola italiana, annunciati ieri (7 agosto) dall’assessore Giuliano Vettorato, non bastano. Questo in sostanza il concetto espresso dagli insegnanti precari delle GaE (Graduatorie ad esaurimento) di Bolzano, secondo i quali il riferimento alla “graduatoria provinciale” da cui saranno attinti i nuovi docenti in ruolo è improprio: esistono infatti le GaE e le Nuove graduatorie provinciali. “Il che significa - scrive in una nota il portavoce dei GaE Enrico Palazzi - che solo in parte saranno i precari storici (=docenti inseriti in GaE) a beneficiare delle assunzioni annunciate - una quota di queste andando a beneficio di docenti che, non avendo titolo ad essere inseriti in GaE, non hanno titolo e diritto di accedere al ruolo statale”. E ancora: “Siamo lieti di vedere riconosciuto quanto da tempo andiamo ripetendo: che negli ultimi anni per i precari storici non è stato fatto praticamente nulla”, inoltre “gli organici nella scuola italiana sono bloccati dal 2009. Se la Svp concedesse quanto serve alla scuola italiana e quanto le spetta, si risolverebbero sia il problema dei precari, sia quello delle classi accorpate - le tristemente note ‘classi pollaio’ -  con l’aggravante di un insufficiente numero di docenti per i nostri alunni”. 

Non solo. “Manca ancora un piano di stabilizzazione/assunzioni dei docenti delle GaE - proseguono gli insegnanti -. Lo chiediamo, in tutte le sedi, dal 2015: tutti i nostri colleghi del resto d’Italia ne hanno tratto vantaggio già 4 anni fa”. Senza dimenticare che è partito un ulteriore ricorso, in quinto, dal momento che “l’amministrazione non ha dato seguito a quanto annunciato in Rai lo scorso giugno: che si sarebbe consentita la reciprocità e quindi la possibilità di movimento in uscita da parte dei docenti precari inseriti in GaE. Si è quindi reso necessario, sullo sfondo di un penoso silenzio sindacale, un ulteriore ricorso al giudice del lavoro”. 

Manca ancora un piano di stabilizzazione/assunzioni dei docenti delle GaE. Lo chiediamo, in tutte le sedi, dal 2015: tutti i nostri colleghi del resto d’Italia ne hanno tratto vantaggio già 4 anni fa

I docenti registrano con piacere che “si sia detto che, in futuro, si intende procedere in parallelo rispetto alle scelte ministeriali, anche in tema di corsi abilitanti e concorsi: è finita l’epoca dei regali del Pd alla Svp”. I GaE attendono dal Consiglio di Stato, nelle prossime settimane, sia la sentenza d’appello per il mancato recepimento a Bolzano dei principi della legge 107/2015 e la mancata attuazione dell’organico di potenziamento con assunzione dei docenti delle graduatorie ad esaurimento e relativo loro svuotamento, sia la fissazione dell’udienza del ricorso avverso l’istituzione delle nuove graduatorie provinciali. “Ricordiamo - continuano - che, in entrambi i casi, abbiamo sollevato la questione della legittimità costituzionale delle leggi volute dalla Svp. Se l’autonomia non è un bene per tutti, essa è una forma di assoggettamento neo-feudale di una minoranza (italiana) ad una maggioranza (tedesca, a guida Svp)”.  

Il gruppo di docenti esprime infine solidarietà a tutti i colleghi precari che attendono l’istituzione di corsi abilitanti e concorsi, “il precariato è una forma di sfruttamento. Il coordinamento dei docenti delle GaE - promette la compagine - rimarrà unito ed operativo sino a quando anche l’ultimo docente inserito in GaE non sarà stato assunto in ruolo”.