Cronaca | Scuola

“Una sentenza storica”

Il tribunale di Bolzano ha condannato la Provincia a riconoscere integralmente gli anni di precariato svolti da un docente e a pagarne la differenza retributiva maturata.
Giustizia
Foto: upi

Il ricorso di un docente delle scuole secondarie altoatesine, presentato assieme alla Federazione dei Lavoratori della Conoscenza della Cgil/Agb, si è concluso con la condanna in primo grado della Provincia da parte del giudice del lavoro del Tribunale di Bolzano. L’insegnante, appena entrato di ruolo, si è rivolto al sindacato dopo essersi visto negare il riconoscimento degli anni di precariato svolti fino ad oggi, con conseguenze non indifferenti sulla sua retribuzione. Il Tribunale ha dunque riconosciuto il trattamento come discriminatorio e condannato la Provincia a ricostruire integralmente la carriera del docente, costringendola inoltre a pagarne le differenze retributive maturate durante il periodo di supplenza.
“Si tratta di una sentenza storica - commenta Stefano Fidenti rappresentante di Flc/Gbw -. Il nostro sindacato ha presentato già decine di ricorsi analoghi ma è la prima volta che il giudice del lavoro accoglie, in primo grado, interamente le nostre richieste, ordinando di fatto alla Provincia di disapplicare la legge statale".

Invitiamo i docenti che hanno o hanno avuto una carriera precaria a rivolgersi agli uffici del sindacato per valutare l’opportunità di intraprendere analoghe vertenze

La norma è stata riconosciuta come discriminatoria in quanto congela la retribuzione del docente per tutto il periodo di precariato, una condizione che può durare anche molti anni. "Una condizione - spiega Fidenti - che invece non riguarda chi è assunto di ruolo e beneficia del passaggio a una fascia superiore dopo dieci anni di lavoro. Di conseguenza, se un precario riesce, dopo anche quindici anni, a entrare di ruolo è come se partisse da zero, con le stesse condizioni retributive di un neoassunto a tempo indeterminato. Un altro problema - continua - è che la normativa rifiuta di riconoscere gli anni di servizio effettivamente svolti: i primi quattro vengono considerati in toto, i successivi solamente per due terzi. Il Tribunale ha invece stabilito che tutti gli anni di servizio svolti dal supplente, devono essere riconosciuti nella sua progressione di carriera”. 
Sebbene la sentenza nello specifico riguardi solo le parti coinvolte dal giudizio, essa costituisce un precedente importante per la giurisprudenza, in grado di cambiare le sorti di numerosi docenti precari, o con anni di precariato alle spalle, della scuola pubblica altoatesina: “Finché non cambia la normativa statale o la Provincia non integra la legge in questione con apposite e necessarie modifiche, l’unica strada percorribile è quella del ricorso. Per questo - conclude il sindacalista - invitiamo i docenti che hanno o hanno avuto una carriera precaria a rivolgersi agli uffici del sindacato per valutare l’opportunità di intraprendere analoghe vertenze”.