Economia | Dal consiglio

“I criteri sono discriminatori”

Bocciata la mozione di Köllensperger (M5s) sui contributi alla cultura in base alle 3 ripartizioni. “La Provincia perde ricorso al TAR e fa orecchie da mercante”.
Soldi
Foto: Pixabay

I contributi alla cultura fanno ancora discutere. A riportare al tavolo del dibattito in consiglio provinciale il tema è Paul Köllensperger (Movimento 5 stelle) che, con la sua mozione “Parificazione dei criteri per la concessione di vantaggi economici per attività e investimenti culturali e artistici”, ha affrontato la questione della differenza tra i criteri di assegnazione dei contributi per quanto riguarda il settore della cultura tedesca e ladina e quello della cultura italiana.

Se da una parte Brigitte Foppa dei Verdi ha annunciato l’appoggio alla mozione ricordando la proposta degli ambientalisti di unificare le tre ripartizioni culturali, dall’altra - e non sorprende - Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) ha sottolineato, tirando in ballo la tutela della minoranza, che criteri diversi sono un arricchimento, perché piccole associazioni delle valli ladine non possono essere confrontate con associazioni delle grandi città. 

 

Tre assessori, una posizione

 

L’argomento su cui punta l’assessore Pd Christian Tommasini è la collaborazione fra i gruppi linguistici anche in ambito culturale ma “rendere tutto omogeneo potrebbe essere uno svantaggio per la pluralità linguistica di questa terra. Ci possono essere differenze di pianificazione e di esigenze, per esempio riguardo alla rete di biblioteche, di interventi, alla finanziabilitá della formazione continua in base al numero di persone presenti: un corso in periferia è meno frequentato di uno a Bolzano”. Sulla stessa linea l’assessore Svp Philipp Achammer secondo cui non c’è nulla di più sbagliato che trattare in maniera uguale cose diverse. Un’autonomia è indispensabile anche per l’assessore ladino Florian Mussner: “La cultura permette di mantenere la propria identità: per esempio, se non ci fosse la scuola ladina la minoranza ladina sparirebbe in una generazione. La legge dà comunque una base normativa congiunta, e la collaborazione è ottimale”. La mozione è stata quindi respinta con 5 sì, 21 no e 1 astensione.

 

Questione di discriminazione

 

Per Köllensperger la giunta provinciale fa orecchie da mercante anche di fronte al provvedimento del TAR di Bolzano che ieri ha accolto la sospensiva richiesta dall’associazione “La Comune” per una battaglia legale in corso contro la Provincia. “Neppure l’accoglimento di questo ricorso è servito a far ricredere la maggioranza sulla necessità di parificare i criteri per la concessione di vantaggi economici per attività e investimenti culturali e artistici. Infatti la mozione del M5S - che ha sollevato una questione su cui la Provincia dovrebbe correre ai ripari prima che le tre delibere siano oggetto di ulteriori ricorsi - è stata discussa e bocciata oggi in consiglio provinciale”. L’esponente dei 5 stelle insiste: “È evidente che i territori (città e paesi) e i gruppi linguistici hanno esigenze diverse ma ci sono dei paletti (trasparenza e correttezza, solidità finanziaria, codice etico) che vanno oltre ogni gruppo linguistico e non ammettono discriminazioni di alcun genere. Non si tratta quindi di rendere omogeneo il panorama culturale o di eliminare la ricchezza della molteplicità, ma di verificare i criteri con cui vengono assegnati i mezzi pubblici”.