Società | Generazioni

E se non sono felice?

Federico Taddia, giornalista, divulgatore e autore televisivo, dialoga con i ragazzi del Fridays for future Southtyrol.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Gruppo Festival Generazioni
Foto: Medienfriz

Innanzitutto l'appuntamento per il prossimo Friday for future, "in presenza" a meno che nel frattempo non intervengano grattacapi, sarà venerdì 24 settembre alle 11 in piazza Tribunale a Bolzano. L'8 settembre 2021 al Centro per la Cultura di Merano all'interno del Festival Generazioni è stato invitato Federico Taddia, uno dei grandi creatori italiani per tv, radio e giornali. Il Festival Generazioni "Aspirazioni e ispirazioni" è una bella esperienza, perchè va un po' ovunque nella Regione e anche nei piccoli centri. Avete letto bene, "Regione", non solo "Provincia". Con tanti appuntamenti interessanti, come anche l'incontro con Marco D'Ambrosio in arte Makkox al Rifugio Sauch il 5 settembre. Al Sauch, a pochi passi dalla "riga", quella che divide la Regione in due Province. 

Generazioni sono 7 eventi quindi dalla Val di Funes alle Giudicarie e nella città del Passirio si avvale della collaborazione dell'associazione Mairania857, presieduta da Giorgio Loner. L'incontro con Taddia faceva parte quindi anche della rassegna meranese "La Terra in prestito". Veniamo al bolognese Taddia però. Che è un po' un eroe per chi è cresciuto negli anni Novanta (questa non è mia, l'ho rubata ad una collega che era in sala). Federico sta arrivando brillantemente ai 50, ha una data di nascita facilmente ricordabile (7-2-72), da 25 anni scrive per Topolino. Quindi è passato dai pezzi spediti via fax a quelli mandati con lo smartphone. 

Federico Taddia ha due figli, di 18 e 25 anni, aspetto che considera un privilegio anche per la sua attività di autore. E infatti i suoi ultimi due libri riguardano dei dialoghi fra generazioni. "Chi sono? Io. Le altre. E gli altri", un selfie generazionale scritto durante il momento terribile del lockdown, con cento domande per adolescenti fra i 12 ed i 17 anni. Un questionario quindi sulle nuove paure ed il rapporto con i genitori. Quindi Taddia si è cimentato anche con il tema ambiente clima e futuro con "Vi teniamo d'occhio. Il futuro sostenibile spiegato bene.", scritto assieme a Ruggiero Potito, 11 anni di Stornarella (Foggia). Ragazzo che propose in solitaria uno sciopero climatico nel suo comune. 

Ma questi ragazzi del Fridays for future Southtyrol vogliono essere chiamati "generazione Greta"? Sul palco rispondono alle domande Majda Brecelj, 22 anni, Zeno Oberkofler (23) e Pietro Marchi, 14, neostudente del Torricelli di Bolzano. Pietro a fine incontro mi conferma, sì, che ha 14 anni. E da un anno e mezzo si interessa di tematiche ambientali. Zeno parte da Greta, dal suo "cartellone in una piazza, un messaggio che ha toccato la nostra generazione". Marchi sottolinea che "Greta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Le domande con le keywords "partiti" e "politici" hanno un po' sorpreso chi qui scrive. Perchè sembra sempre che a "partiti" e "politici" si debbano affibbiare gli aggettivi brutto-sporco-cattivo (che poi è anche un claim delle pubblicità di Salto). Zeno e Majda sono politici e partitici, ma che problema c'è? Hanno garra, voglia di fare e di vivere. Articolo 49 della Costituzione, "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". 

Cambio di gioco e Taddia mette una palla tesa: "siete dipendenti dallo smartphone?". Il senso di colpa sale e non solo fra chi risponde. Ma allo stesso tempo c'è il valore positivo del digitale, che ha fatto sì che #fridaysforfuture potesse espandersi durante i 18 mesi di convivenza col virus. Taddia chiede ai ragazzi anche un'autocritica sull'azione. E la carenza segnalata è quella dell'ascolto e della pazienza. Quello che i "boomer" identificano semplicemente con la locuzione "tutto e subito". Papà Federico chiude l'incalzante dialogo con una domanda che rimane impressa anche nel titolo. Alberto Pellai è un punto di riferimento per chi vuole allenarsi a fare il genitore e capire cosa dire a quegli esseri ai quali le mamme ognitanto dicono "come ti ho fatto adesso ti distruggo". Dialogando con Taddia, Pellai ha introdotto una domanda capitale da fare ai propri figli. "Sei felice?". Ma la vera difficoltà per un genitore, chiude Taddia, è "il dover essere in grado di accettare un no a questa domanda". 

Se pensiamo a cosa abbiamo fatto fra i 15 ed i 19 anni e aggiungiamo che i nostri giovani hanno passato un sacco di tempo in casa in questo periodo a quell'età, saranno felici?