Politica | Il caso

La fiera delle responsabilità

La morte del ragazzo curdo: “ennesimo dramma dell’accoglienza negata”, i Verdi presentano un’interrogazione alla Provincia. Kompatscher e Stocker: “Avvieremo verifiche”.
Critelli, Stocker
Foto: upi

Diverse le reazioni che si susseguono dopo la notizia della morte del ragazzo curdo-iracheno, affetto da distrofia muscolare, avvenuta dopo un incidente con la sedia a rotelle e successivo ricovero in ospedale. Ferma la condanna della società civile all’inerzia della politica altoatesina in materia di accoglienza, sotto accusa - per la verità da quando è stata emessa lo scorso anno - la circolare Critelli e le relative limitazioni al diritto all’accoglienza. Eppure, come ribadito peraltro di recente dall’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, le persone che presentano istanza di protezione internazionale presso la Questura di Bolzano o ai valichi di frontiera di quell’area hanno diritto ad accedere al sistema di accoglienza e protezione, soprattutto se vulnerabili. Nel frattempo arriva un’interrogazione alla Provincia da parte dei consiglieri provinciali dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss che alla giunta chiedono:
 

  1. Quando, in che forma e in quali termini la Provincia è venuta a conoscenza del caso di questa famiglia e del minore disabile?
  2. Qual è la ricostruzione dei fatti da parte della Provincia? 
  3. Quali e di chi sono le responsabilità politiche e amministrative delle decisioni prese per questo caso specifico, in particolare della non accoglienza in strutture pubbliche?
  4. Perché il minore disabile, i suoi genitori e i fratellini non sono stati accolti, pur risultando tra i soggetti vulnerabili con diritto alla piena accoglienza? La negazione all’accoglienza è stata determinata dalle circolari della Ripartizione politiche sociali della Provincia del 29 settembre e 3 ottobre 2016 sui soggetti non vulnerabili?
  5. Se sì, la Provincia ha intenzione di ritirarle?
  6. Non ritiene la Giunta che come indirizzo politico sia da adottare il principio che il soccorso umanitario debba avere la precedenza rispetto a tutti gli aspetti e cavilli burocratici?
  7. Che misure verranno prese ora per la famiglia del minore morto? E per tutti i soggetti vulnerabili ancora esclusi dalle strutture di accoglienza e costretti a dormire al freddo?

 

“Molto colpiti” dalla morte del ragazzo si dichiarano il presidente della Provincia Arno Kompatscher e l’assessora alla salute e alle politiche sociali Martha Stocker che parlano di “drammatica vicenda umana”. “Assieme al Comune, al Commissariato del governo e all’Azienda sanitaria avvieremo tutte le verifiche necessarie a capire i motivi che hanno portato a questo tragico evolversi della situazione”, affermano. Sotto la corteccia della retorica resta l’urgenza della domanda: si tratta di una morte che poteva essere evitata? Domanda che con ogni probabilità resterà inevasa. Tastiera alla mano, tuttavia, c'è già chi è pronto a trarre precise conclusioni: “Mentre i nostri centri d’accoglienza sono pieni di non aventi diritto - scrive Carlo Vettori (Lega Nord) su Facebook - chi avrebbe diritto di accoglienza visto che proviene da una terra dove la guerra c’è e l’IS ha fatto danni indicibili, viene abbandonato su una strada a morire. Con tutte le associazioni di volontariato che abbiamo in città questo è il risultato”.