Politica | Misure anti-Covid

Boccia promuove Bolzano

Il Ministro: “Bene Alto Adige su zona rossa”. Il monito: “Impugneremo interventi lesivi delle norme vigenti”. Tra marzo e aprile Covid-19 seconda causa di morte.
Boccia in Bozen
Foto: LPA/Peter Daldoss

“La decisione della Provincia Autonoma di Bolzano di adottare ulteriori restrizioni rispetto a quanto stabilito in precedenza è l’esatta fotografia del regime di autonomia locale in raccordo col potere centrale”. Ad affermarlo oggi, 9 novembre, è il ministro Francesco Boccia.

Indietro veloce: poco più di 10 giorni fa il responsabile del dicastero degli Affari Regionali, di fronte alla strada alternativa intrapresa dalla Provincia di Bolzano sulla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19, aveva annunciato che il governo stava valutando se impugnare o meno l’ordinanza firmata dal governatore Arno Kompatscher contenente misure meno restrittive rispetto al dpcm del premier Giuseppe Conte. Poi la “contromossa” della giunta provinciale, dettata sia dal rischio di non ricevere i contributi del “decreto ristori” sia dall’oggettiva impennata dei contagi sul territorio altoatesino che ha portato a introdurre regole via via più stringenti fino ad arrivare a dichiarare tutto l’Alto Adige “zona rossa” (ancora gialla per l’esecutivo nazionale).

Ora il plauso del Ministro: “Ringrazio il presidente Kompatscher per la correttezza e la tempestività con la quale ha informato il governo in ordine alle sue legittime decisioni motivate da comprovati e trasparenti dati e analisi epidemiologiche - riferisce Boccia -. Il governo sarà vicino all’Alto Adige e a tutte quelle Regioni e Province che, pur nella discrezionalità dell’autonomia, rispetteranno le direttive del governo esattamente come previsto dalla legge”.

Con un avvertimento: “Il governo d’altra parte non avrà alcun tentennamento anche nelle prossime ore a impugnare quei provvedimenti non adeguatamente motivati o lesivi delle regole che ci siamo dati a tutela delle comunità territoriali. La legge è uguale per tutti e la Costituzione ancora di più”.

 

L’impatto del Covid-19

 

Nel frattempo arrivano dall’Astat nuovi dati riguardo l’impatto sulla mortalità del coronavirus. L’istituto provinciale di statistica certifica che tra marzo e aprile 2020 il Covid-19 è stato la seconda causa di morte, essendo il diretto responsabile del 23,3% dei decessi avvenuti in Alto Adige. Ha riguardato più gli uomini (149) che le donne (137) e ha colpito prevalentemente le classi di età più anziane: il 72,0% dei morti per Covid-19 aveva 80 anni e più. Nel 23,8% delle morti per Covid-19 non erano presenti altre concause, nel 18,5% una sola e nel restante 57,7% almeno 2. In più di due terzi dei decessi per Covid-19 si è verificata come complicanza la polmonite. Rispetto alla media dei cinque anni precedenti, i decessi tra marzo e aprile 2020 sono aumentati del 63,9%: questo incremento in parte viene coperto dai decessi causati direttamente dal Covid-19 (59,7%), il restante 40,3% è da considerare come conseguenza indiretta della pandemia.

 

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Massimo Mollica Lun, 11/09/2020 - 12:22

Nel mio mondo ideale lo stato centrale detta le regole generali, lo standard e alcuni punti imprescindibili. Al raggiungimento di tali standard qualitativi, alla tuttela della salute e dell'economia della popolazione ci pensa l'azione delle amministrazioni locali provinciali autonome. Autonomia prima di tutto prima dei soldi, significa responsabilità.

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