Economia | Grandi opere

Tunnel del Brennero, miniera per le mafie?

La TAV rischia infiltrazioni della criminalità organizzata. Imposimato: “bisogna agire in fretta o questa spada di Damocle penderà a lungo sulle vostre teste”.

Che l’Alta Velocità sia diventata il prolungamento del “braccio violento” della criminalità organizzata è un fatto, e lo è ormai da almeno trent’anni. Un business che si è andato perfezionando nel tempo (Autostrada del Sole docet) e su cui il dominio mafioso regna indisturbato grazie alle imprese con cui si presenta che fanno prezzi vantaggiosi che sbaragliano la concorrenza. A quel punto, quando i cantieri sono titanici e il meccanismo avviato è ben oliato, controllare le irregolarità è pressoché impossibile. Il guaio è che ora le spire velenose della malavita sembrerebbero infettare anche il progetto del tunnel del Brennero, opera osteggiata anche dal Movimento 5 stelle locale: “siamo convinti che la TAV non si farà mai perché non ci sono i soldi per portarla a termine, investire in un progetto faraonico senza avere la certezza che possa avere un’effettiva utilità è per noi moralmente deplorevole, si potrebbero al contrario trovare alternative più immediate e meno costose”, avverte il consigliere grillino Paul Köllensperger.

A denunciare le infiltrazioni mafiose nella Tav del Brennero Ferdinando Imposimato, ex magistrato campano – nonché il candidato che venne indicato dai pentastellati per la presidenza della Repubblica – con un’esperienza ultraventennale riguardo alla lotta a cosa nostra, alla camorra e al terrorismo in Italia. Fra le sue prime battaglie gli illeciti sulla tratta dell’Alta Velocità fra Roma e Napoli su cui fece avviare un’inchiesta in qualità di membro della commissione antimafia. “Il problema – ha detto a Salto l’ex senatore – è che non vengono fatti gli appalti ma c’è una scelta a trattativa privata di alcune società che poi subappaltano i lavori, anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti che è una componente essenziale di tali opere. Questo tipo di rifiuti speciali nocivi, dannosi sia per l’ambiente che per la salute, vanno eliminati secondo modalità precise imposte da direttive europee, per via della fresa utilizzata per perforare la montagna insieme ad altre sostanze chimiche, cosa che ha provocato gravi danni anche in Val di Susa”.

Il settore dello smaltimento dei rifiuti è per eccellenza uno dei monopoli della mafia, una fonte indefessa di corruzione che vede in molti casi coinvolti nella stessa associazione criminale committenti e appaltatori; “queste operazioni vengono fatte in maniera illegale da alcune ditte specializzate controllate dalla ‘ndrangheta e dalla camorra a cui viene affidato questo compito che svolgono a buon mercato dal momento che non sostengono il costo di uno smaltimento regolare”, ha detto l’ex magistrato. Imposimato, che ieri ha partecipato al convegno organizzato dalla Provincia e dai gruppi di iniziativa della Bassa Atesina e dell’Alta Valle Isarco sulle misure da adottare per incrementare la qualità della vita sull’asse del Brennero, afferma che “la stessa squadra che ho visto impegnata vent’anni fa nell’Alta Velocità in Campania nello smaltimento illecito dei rifiuti, è la stessa che opera oggi al Brennero, è logico quindi che qui si verificheranno le stesse violazioni perché l’impresa si serve degli stessi partner usati in tutte le altre occasioni. Non dimentichiamoci che la Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia già due volte per non avere provveduto allo smaltimento regolare dei rifiuti derivanti da terre da scavo”.

Imposimato ha messo in discussione anche la veridicità di alcune informazioni diffuse ieri durante l’incontro sul Brennero: “ci sono dei funzionari interessati a portare avanti quest’opera e quindi non credibili perché parte in causa, si è detto che gli appalti sono stati fatti regolarmente, il punto è che gli appalti non vengono proprio fatti, e voi dell’Alto Adige non potete attendere che venga distrutto il vostro territorio, entri la camorra e poi intervenire, queste cose vanno contrastate prima”. “Io sono portatore di interessi pubblici, non sono nemmeno un ambientalista e sono anche favorevole all’Alta Velocità – ha sottolineato infine Imposimato – ma temo per la dissoluzione del territorio, specie ora in Alto Adige con quest’opera che poi non dà lavoro a nessuno se non a qualche camorrista. Quei soldi vanno destinati alla scuola pubblica e alle piccole e medie imprese piuttosto che a un’operazione che verrà prolungata in eterno e su cui si lucrerà di anno in anno. È una spada di Damocle che penderà sulle vostre teste molto, molto a lungo”.

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Andreas Gottli… Lun, 03/16/2015 - 19:33

Das wenig überraschende daran ist, dass die Baufirmen, die am Brennerbasistunnel beteiligt sind (auch die STRABAG) schon für den Bau des Benkoprojektes vorgesehen sind. Ein vorbestrafter Investor vermag so manches, was sich andere wohl nicht so recht trauen. Benko hat ja auch Karstadt als Pleitefirma für einen Euro übernommen und muss nun sehen, wie er 14.000 Mitarbeiter los wird, damit er dann die Grundstücke versilbern kann. Bozen möchte wohl gerne in diesen Strudel hineingezogen werden? Da wird es wohl dann eines Tages mit seinem Schicksal Hagern!

Lun, 03/16/2015 - 19:33 Collegamento permanente