Cultura | Video del venerdì

„The String Theory“

Marcello Fera, fondatore e direttore artistico del Conductus Ensemble di Merano, parla dei quattro video musicali, del nuovo CD e del loro festival SONORA 701 - Black.
Conductus Ensemble
Foto: Conductus Ensemble

Recentemente a Merano è stata presentata “The String Theory” che consiste di quattro video che anticipano la prossima uscita a giugno di un nuovo CD. Come ci spiega il direttore musicale ed artistico Marcello Fera, il CD è una sorta di doppio ritratto, dell’ensemble e del suo lavoro di compositore attraverso il lungo percorso che hanno fatto insieme. Marcello Fera, genovese di nascita, nel 1999 ha fondato il Conductus Ensemble e svolge parallelamente attività di compositore, violinista e direttore d'orchestra.

 

Conductus Ensemble - THE STRING THEORY

 

Il Conductus Ensemble è una formazione composta da un nucleo stabile di 12 archi che può essere variato in base ai programmi e ai progetti assumendo dimensioni e organici diversi.  

 

salto.bz: Lei dice che Conductus non è solo un ensemble, „ma è anche un modo di pensare e di fare musica che non insegue modelli ma cerca di vivere e produrre senso, emozioni ed energia“. Secondo Lei in cosa si differenzia dagli ensemble classici? E chi e cosa volete raggiungere con la vostra musica? 

Marcello Fera: Credo che ci caratterizzino i programmi che proponiamo con scelte musicali che spesso sono solo nostre, non reperibili in altri contesti. Ci proponiamo di essere vivi e di testimoniare con maggior forza possibile la vita attraverso l'espressione musicale.

 

L’anno prossimo saranno passati 20 anni da quando ha fondato Conductus, del quale ne è il direttore artistico e musicale: cosa ci può raccontare del Suo lavoro quotidiano?

Io mi occupo di immaginare la nostra attività, le scelte artistiche, i concetti e contemporaneamente di fare tutto ciò che di pratico è necessario per rendere attuabile quello che ho progettato. Ho fatto molti anni fa questa scelta, quella cioè di realizzare un contesto in cui rendere possibili i miei progetti musicali. E' molto faticoso perché la parte organizzativa occupa un enorme spazio in perenne conflitto con quella artistica e creativa. Per fortuna non sono solo in tutto questo e non per niente l'ensemble è appoggiato dall'omonima associazione.

 

"The String Theory" è il nome della celebre teoria fisica secondo cui all'origine della materia, del Tutto, starebbero delle "entità vibranti", le string, appunto. Siccome il nostro orizzonte è quello della musica per archi e siccome il plurale inglese di string (corda) indica la famiglia degli archi, il gioco di parole tra questa teoria e la nostra vocazione suona molto stimolante e divertente.

"The String Theory" è stato recentemente presentato a Merano - in cosa consiste e di cosa si tratta?

Abbiamo presentato questi quattro video che anticipano la prossima uscita a giugno di un CD così intitolato. Il CD, pubblicato dall'etichetta A simple lunch, è una sorta di doppio ritratto, dell'ensemble e del mio lavoro di compositore attraverso il lungo percorso che abbiamo fatto insieme. "The String Theory" è il nome della celebre teoria fisica secondo cui all'origine della materia, del Tutto, starebbero delle "entità vibranti", le string, appunto. Siccome il nostro orizzonte è quello della musica per archi e siccome il plurale inglese di string (corda) indica la famiglia degli archi, il gioco di parole tra questa teoria e la nostra vocazione suona molto stimolante e divertente.

 

Quali sono i progetti ed i vostri piani che avete in programma nel prossimo periodo?

Il 25 maggio a Merano comincia il nostro festival SONORA 701 - Black dedicato ai rapporti tra Africa e Europa nel segno della musica classica. Invito tutti a seguire i cinque appuntamenti che terminano il 14 giugno con la presentazione del CD e che vedono la presenza in Sudtirolo di magnifici artisti africani in collaborazione col nostro ensemble.

 

 

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