Cronaca | Park Vittoria

L'improvvisa giravolta spiazzante

Parcheggio di piazza Vittoria: una storia infinita, cooperative prima estromesse e ora… costruirà il privato con la o le cooperative? Una storiella tipicamente bolzanina.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca

Lo scrivo subito: sono uno degli interessati da anni al parcheggio di piazza Vittoria stante la carenza cronica di parcheggi nel rione. Ero iscritto ad una delle tre cooperative che, a differenza delle altre due (se ancora attive), decise di sciogliersi perché si era detto che era il Comune che avrebbe costruito il parcheggio.

Ora il colpo di scena di fronte ad una storia che la dice lunga su come si abbiano avuto le idee assortite, confuse e ondivaghe in questa città capoluogo del “Wir sind die Besten”.

Per anni tale parcheggio interrato, che per logica avrebbe dovuto essere il primo ad essere realizzato, ha avuto molti ritardi perché la zona era ed è sotto tutela delle Belle Arti. Poi la situazione si è sbloccata. L’ulteriore intoppo era ed è rappresentato, a differenza degli altri costruiti in giro per la città, anche dalla presenza di posti auto pubblici previsti in tale struttura.

Progetto osteggiato e ostacolato con la politica arrendevole e intimidita

Peraltro tale progetto è stato ostaggio per anni del mercato del sabato, che, a ben vedere, occupa la piazza per ben una mezza giornata alla settimana (!), poi ci sono state iniziali opposizioni degli esercizi commerciali della zona (si è visto, a posteriori, con quale lungimiranza…), veti incrociati, che hanno fatto "calare le braghe" per anni e anni a tal politica che si è pure presentata e susseguita anche alle assemblee della cooperativa e, per mera opportunità, evito di farne i nomi visto che (quasi) tutti promettevano ma hanno fatto la figura dei marinai, nella "migliore" tradizione politica cittadina dell’indecisione. Per non parlare pure di chi affermava, almeno così mi è stato riferito, una cosa pubblicamente e in realtà diceva l’esatto contrario in “camera caritatis”.

Fosse stato costruito dalle cooperative, sarebbe già stato realizzato! E i costi?

Per quanto appreso durante le assemblee della disciolta cooperativa, si è persa in passato la possibilità che tale struttura potesse essere realizzata dalle cooperative poiché ci sarebbe stata una “finestra temporale” dove sarebbe stato possibile, ma che poi si è chiusa e persa per mutamenti normativi. Quindi fuori le cooperative, lo fa il Comune. Uno o più privati ma non le cooperative. Anzi no, forse con le cooperative... Con l'incognita, aspetto mica di secondo piano, dei costi, aspetto che andrebbe spiegato ed approfondito.

Una giravolta, che mi fa girare vorticosamente pure… Già il progetto mi lascia perplesso perché, invece di farlo da “marciapiede a marciapiede”, sfruttando quindi tutta la larghezza della piazza, lo si farà più stretto e profondo, quindi più scomodo? Invece di tre piani (uno pubblico e due privati), se ne costruiscono sei (dal quarto al sesto per i garage privati...), tra l’altro con un metodo di scavo che, è facile prevedere, inciderà sui già accennati costi.

Poco importa che lì vicino in via Longon, prima o poi (personalmente spererei mai... ma è una pia illusione), ci sarà un cantiere con un buco enorme dove non ci si farà tanti scrupoli fra rumore, polveri e disagi ma si sa che per le "Protzbauten" questo ed altro.

"Cornuti & mazziati"

Insomma, io, come penso gli altri soci della disciolta cooperativa, ci ritroviamo ora con un nulla in mano dopo aver comunque sostenuto dei costi, cordialmente “cornuti & mazziati” mentre i lavori slittano di un ulteriore anno rispetto a quanto annunciato poco più di un anno fa. Mi trattengo da altre considerazioni che sarebbero superflue e che finirebbero in un florilegio di parole ed espressioni molto colorite e non adeguato al contesto su di un media, ma penso di non essere il solo ad essere leggermente “irritato” dopo anni e anni di attese e ora pure di giravolte.