Film | salto weekend

Barbarian

Un horror di prima qualità, imprevedibile e folle ma anche spassoso e gonfio di riflessioni sociali. Nonché un’ottima ragione per non usare mai più Airbnb.
Barbarian
Foto: Screenshot

In una scala da 1 a farsela addosso, Barbarian, scritto e diretto da Zach Cregger, vola sardonico sulle vette della nostra incontinenza. Un indie-horror così spaventoso non si vedeva da un po’, ma l’esperienza vale la notte insonne che porta in dono.

Cos’è

Barbarian, già disponibile dalla fine di ottobre su Disney+, è uno di quei film che è meglio guardarsi senza conoscere granché della trama in modo da poterselo godere appieno. Vi basti sapere che parla di una ragazza, Tess (Georgina Campbell), che affitta un Airbnb in un sobborgo di Detroit. Arrivata all’appartamento a tarda notte e sotto la pioggia battente scopre che la casa è stata prenotata, per sbaglio, due volte e un misterioso e ambiguo giovanotto, Keith (Bill Skarsgård, l’attore che ha impersonato Pennywise nel recente remake di It - quando si dice: centrare il casting), sta già alloggiando lì. Lui la convince a restare e lei - malgrado tutti i segnali d’allarme - accetta.

È solo però quando torna a casa il giorno seguente, dopo un colloquio di lavoro, che iniziano i guai: Tess scende nel seminterrato trovando un labirinto di stanze e corridoi nascosti. Perché badare-ai-fatti-propri-mai è la prima lezione dell’horror.

Barbarian | Official Trailer

 

Com’è

Il film, che ha guadagnato popolarità grazie soprattutto al caro vecchio passaparola, è diviso in 3 atti, con una prima parte clamorosa. Cregger - che fra le altre cose è anche membro della compagnia comica The Whitest Kids U 'Know - mescola abilmente commedia e gore, ammiccando ai primi lavori di Wes Craven. Piazza un paio di jump scares da manuale mantenendo sempre alta la tensione e un senso costante di terrore con momenti di cupo umorismo. La messa in scena è da masterclass e la scelta di utilizzare la fotografia in modo diverso a seconda del capitolo ha un risultato efficace e di grande impatto.

Barbarian è imprevedibile, cambia tono e direzione - come con un’improvvisa sottotrama che gira attorno a un egocentrico attore di Hollywood, AJ Gilbride (Justin Long), o con un lungo flashback ambientato decenni prima che coinvolge l’inquietante ex proprietario della casa (Richard Brake) -, ci dice che tutto può succedere. E tutto succede.

Cregger sovverte i topoi classici del genere horror riproponendoli in una forma nuova, contemporanea, e infarcendo ogni ciclo narrativo di commenti e riflessioni sociali, di genere e di classe, passando dal #MeToo alla gentrificazione all’America dell’era Reagan (per inciso: chi vuole bypassare tutti i sottotesti può apprezzare lo stesso il film, visto che parliamo di qualità premium, qui). Il suo talento sta nel ricavare spaventi sia dalla violenza grafica che dall’immaginazione dello spettatore.
Auguri a farvi staccare il mento dal parquet ai titoli di coda.

P.s. La scena del metro è forse la più divertente dell’anno.

Voto: ****