Società | BUROCRAZIA ITALIOTA

ANALOGICO NO DIGITALE SI ASSURDO PURE

I COSTI DELLA BUROCRAZIA
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Di Valerio Riccardo

Nella follia tutta italica che riguarda le cosidette “ carte “ in cui la perdita di tempo conteggiata in denaro equivalente, ammonta a 70 miliardi di Euro (cifra fornita da Gian Antonio Stella nel 2012) la fa oggi da padrone “ il rinnovo della patente “.

Sto pensando ad un umanoide analogico del secolo scorso che oggi deve barcamenarsi con i codicilli, gli SPID e altre diavolerie del genere che hanno ridotto la comunicazione umana ad una sequenza bidirezionale di bit se uno ovviamente si ricorda tutte le password.

Fare una visita medica è un'impresa non da poco, fare un pagamento senza SPID è impossibile e dunque le bestemmie riempiono l'aria rendendo tutti più incazzati con lo stato trasparente che complica la vita ai cittadini che devono prenotare anche la visita in discarica.

Se sopravvivi a tutta la trafila di richieste che ti spediscono da un ufficio all'altro puoi dirti quasi salvo....ma può capitare l'imprevisto come ad esempio in una gita nella capitale del Nord dove incroci sbadatamente un ladro che ti ruba tutti i documenti compreso il denaro contante.

Quello che dicono i carabinieri di Laives riguardo alla denuncia del furto, non ci azzecca con quanto riferiscono i colleghi della questura di Milano oberata dalle denunce dei poveri cittadini derubati nei documenti e nei conti correnti sia sulla strada che sul web.

E' il prezzo della globalizzazione e della rivoluzione digitale.

Sconsolato mi accorgo che il morbo burocratico risale comunque a molto tempo addietro e a nulla valgono le promesse della casta riguardo all'agognata semplificazione che procede a rilento.
 
La malattia che pervade il “ Bel Paese “ è un cancro storico che risale come minimo all'Azzeccagarbugli, ad un 600 dove la classe impolitica spagnola viveva alle spalle del popolo sodomizzato con tasse a destra e manca che ancor si capisce perché noi italiani tentiamo di fregare lo stato in cui viviamo.
 
 
Il noto avvocato corrotto, ipocrita e servile al solo sentir l'odore del potere costituito, scaccia il Travaglino che il diritto è cosa prettamente teorica come la “ Giustizia uguale per tutti “. 
I soldi fanno la differenza e i colpevoli contro gli uomini e l'ambiente portano a spasso il cagnolino anche se condannati in via definitiva; sono a gambe libere e conservano la cosa sacra chiamata proprietà magari con rubinetti d'oro in bagno. 

Ovviamente ciò è garantito dalla postilla numero 165.527 che qualche avvocato – deputato magari con la fedina grigia e a cui il referendum garantirebbe ancora lo stipendio, ha pensato di introdurre nell' ingarbugliata legislazione per difendere gli interessi suoi e degli amici cari che hanno contribuito alla sua elezione.

La postilla dice ovviamente l'opposto di quanto dichiara la precedente.

Se passiamo al 900 e in particolare alla Grande Guerra che Paolo Monelli classe 1894 (“ Le scarpe al sole” ) ha combattuto in Valsugana, sul Cauriol e sull'Ortigara, gli aspetti della macchina burocratica bellica italiota si ripetono con tutta la loro assurdità.

Il primo episodio degno di nota è il seguente:

Un carabiniere sventando il mortale ta-pum dei cecchini porta in prima linea una busta gialla.

Cosa mai conterrà? L'agognato cambio della truppa in trincea da settimane?

Ma no, è una circolare che invita a non consumare troppi pennini!

Il commento di Monelli fa capire che quell'assurdità non è solo un episodio che riguarda la naia ma tutto l'italico costume!

Hai dato il butirro al sindaco per essere arruolato negli alpini?

Hai venduto la vacca per procurarti qualche altro vantaggio?

Ti hanno messo nel sacco e il macellaio della guerra prima o poi ti butterà sul bancone sanguinolento. I generali, i supremi reggitori che hanno sbagliato i piani e mandato i soldati al macello verseranno lacrime sugli eroi rivedendo però le bucce ai morti con la loro idiota burocrazia.

La guerra oggi è alle porte di casa e le colpe se non sono dei generali sono dei politici e dei potenti che non hanno servito la giustizia ma la loro sete di potere e i loro privilegi.

Sono asserviti al potere economico che propone pure l'uso della bomba atomica a piccole dosi su scala locale.

L'incendio però può estendersi in 15 minuti all'intero pianeta che i missili a Mach5 poco impiegano a varcare gli oceani.

Ritornando al Monelli dopo una settimana di combattimenti arriva il fonogramma della Divisione che dice così:

Prego comunicarmi il numero di cartucce sparate nel combattimento di ieri.

Il maggiore Bosio del battaglione Feltre ha per le pratiche e le scartoffie un odio edificante:

>

Maggio 1916. Da Monte Cima, il tenente Monelli scende a Bieno distrutta. Ha trascorso 15 gg in trincea sotto il fuoco nemico e una pioggia incessante. Incontra un capitano che lo ferma:.

>

>

Non ce l'ho risponde il tenente.

E il capitano scatta:

>.

Cosa abbiano fatto per Dio bisognerebbe chiederlo ancor oggi ai morti seppelliti nel Sacrario del Grappa, di Asiago e del Pasubio per citare i più vicini che a pensare alle follie di Cadorna e Company ancor oggi rivoltano le povere ossa nelle tombe. Nel 2018 centenario della vittoria gli ossari di cui sopra erano in condizioni vergognose e presumo lo siano anche dopo la ricorrenza.

Marmi sbriciolati, scritte scomparse, gallerie di guerra non visitabili e visitatori italiani e stranieri incazzati, balconi panoramici non utilizzabili e altro ancora.

Ma adesso che aumenta la percentuale del PIL dedicata alle forze armate forse ci mettono una pezza!

Come al solito le belle parole sull'amor patrio riempiono la bocche dei più ma il rispetto quello vero della memoria è cancellato, non esiste. Ipocrisia da cui bisogna guardarsi con sospetto e disprezzo pensando che molte di quelle persone al potere godono di lauti stipendi e pensioni a vita. Oltretutto mentre il cittadino “ normale “ agogna alla pensione loro sono ancora lì con tre giri di catene sulla sedia di comando a 90 anni. Sono insostituibili! 

Nella storia del mondo i governi italici si sono guadagnati un posto in prima fila per avere inventato un nuovo diritto quello di evasione fiscale. Trattasi dell'unico articolo non scritto tra le migliaia ma rientra tra quelli con cui la burocrazia ci tartassa visto che si paga anche per gli evasori.

Ed è il peggiore di tutti a ben guardare che solo a pensare ai condoni viene da vomitare.

Piero Gobetti nel 1922 scriveva: “ In Italia il contribuente non ha mai sentito la sua dignità di partecipe alla vita statale: il contribuente italiano paga bestemmiando lo stato; non ha coscienza di esercitare pagando, una vera e propria funzione sovrana”.

L’imposta gli è imposta.

Una rivoluzione di contribuenti in Italia non è possibile per la semplice ragione che non esistono contribuenti.

In effetti pensando al rinnovo del catasto che non c'è o alle licenze balneari a incasso zero per lo Stato, la situazione è allucinante.

Ma quale classe politica abietta dichiara di non voler l'aggiornamento del catasto come dire non voglio sapere nulla della situazione reale delle case esistenti numerose e abusive realizzate dagli anni 50 in poi nel Bel Paese.

E questi sarebbero degli amministratori?

Pare che difendano i privilegi di chi ha un bel appartamento in centro a Roma magari acquistato dal comune con 50 denari ma affittato in nero a 3000 e nessuno lo deve sapere.

Il tutto rinviato al 2026 con la promessa di non tassare nessuno.

Ma guarda un po' l'IMU sulla seconda casa è aumentata quest'anno di 150 euro pari ad un 40%

Raggiunto telefonicamente il sindaco si dichiara dispiaciuto assai ma le casse comunali piangono e chi paga è il non residente che ha investito un capitale nella ristrutturazione di un bene che sarebbe andato perduto e localmente utilizza ben poco i servizi comunali.

Stiamo parlando di edifici rurali, non di ville o castelli e per chi non lo sapesse migliaia di paesi di montagna e centinaia di migliaia di case sono in stato di abbandono che chi se ne prende cura dovrebbe essere pagato altro che tassato!

Come la mettiamo con l'abbandono della montagna? Anche se risiedere in un paese è un altra cosa che facciamo? Aumentiamo l'IMU a chi ristruttura e conserva senza il famoso 110%?

La categoria balneare invece incassa per ombrelloni e sdraio con licenze secolari che con il libero mercato hanno ben poco a che fare stante i richiami europei che Draghi fa finta di non sentire per rimanere indenne al governo.

Stanno comunque studiando la riforma e si legge che sono coinvolti tutti i ministeri:

Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministero del turismo, di concerto con il Ministero della transizione ecologica, il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero per gli affari regionali e le autonomie, previa intesa in sede di Conferenza unificata (?) dovranno partorire uno o più decreti legislativi volti a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative, nonché la disciplina in materia di concessioni per la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, ivi inclusi i punti d'ormeggio......per lo sbarco in Normandia!

I presupposti per un nulla di fatto ci sono tutti! Intanto ci prendiamo un po' di tempo che la riforma è rinviata al 2024.

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