Politica | Tabula rasa

Revolutionary Road

Di Fede vuole rinnovare la segreteria del partito democratico, lunedì i nomi. La minoranza non ci sta e reagisce.

Un’assemblea che si preannuncia movimentata quella di lunedì prossimo (13 luglio): la segreteria del Pd cambia veste. Ad annunciare la piccola grande rivoluzione Liliana Di Fede che, dopo la cocente sconfitta di Laives, decide di rinnovare la squadra ma senza cedere il ruolo di segretaria. “La mia idea — spiega Di Fede sulle pagine del Corriere dell’Alto Adige— è quella di un forte rinnovamento nella squadra, per provare a rilanciare l’azione del partito oltre le divisioni. Non sarà un’epurazione, la logica è quella di superare le correnti: dobbiamo aprirci di più al territorio, fare del partito un luogo di confronto tra le varie sensibilità”.

Nel frattempo una compagine per lo più di bizziani chiede in una lettera alla segretaria di ritirarsi e di attivare un congresso: “crediamo che gattopardesche operazioni di cosmesi non siano sufficienti per sfuggire al proprio dovere e ti chiediamo di affrontare con coerenza le tue responsabilità e di fare quel passo indietro necessario ad avviare un percorso congressuale ed aprire una fase nuova, per il bene del Pd e di questa terra”. I firmatari sono Paolo Berlanda, Rosalba Leuzzi, Luigi Tava, Mauro Randi, Roberto Bizzo, Salvatore Bonelli, Miriam Canestrini, Monica Franch, Maura Galera, Gastone Musner, Andrea Simoni, Claudio Volanti, componenti di segreteria o assemblea, Alberto Magnanini, coordinatore della sezione Pd di Laives.

Il tutto era partito, a onor del vero, da una mail inviata da Cornelia Brugger che chiedeva l’azzeramento della segreteria criticando la gestione del partito. Brugger fa parte (ancora per poco, pare) della segreteria attuale insieme a Liliana Di Fede, Carlo Costa, Primo Schönsberg (maggioranza), Paolo Berlanda, Rosalba Leuzzi e Luigi Tava (minoranza), dopo l’uscita di Uwe Staffler, “esiliato” dopo la bufera Artioli, nuova paladina di LiberalPd. E già si azzardano i primi nuovi nomi (legati soprattutto a Costa e Tommasini): Alessandro Huber e Alex Tezzele, Christian Schatzer, Carlo Bassetti, Nadia Mazzardis, Sonia Zanotti di Egna e Giuseppe Marino. Fuori Carlo Costa. Lunedì il giorno del giudizio.

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Erika Zomer Kössler Sab, 07/11/2015 - 09:57

QUESTO E' QUANTO: “La mia idea — spiega Di Fede sulle pagine del Corriere dell’Alto Adige— è quella di un forte rinnovamento nella squadra, per provare a rilanciare l’azione del partito oltre le divisioni. Non sarà un’epurazione, la logica è quella di superare le correnti: dobbiamo aprirci di più al territorio , fare del partito un luogo di confronto tra le varie sensibilità”. IO STO CON LA MIA SEGRETARIA, CHE TANTO HA SOPPORTATO, CHE TANTO HA CERCATO DI MEDIARE, CHE TANTO HA CERCATO DI SPIEGARE, CHE TANTO HA PAZIENTATO. CI VUOLE UN RINNOVAMENTO, CI VUOLE UNO STOP ALLE CORRENTI! L'UNICO MODO PER SALVARE IL SALVABILE E RIPARTIRE DANDO RISPOSTE VERE! BRAVA LILIANA!

Sab, 07/11/2015 - 09:57 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Sab, 07/11/2015 - 10:13

Da elettore del PD (che si è pure candidato) guardo come un extraterrestre alle cosiddette correnti. Siamo 4 gatti e sarebbe meglio parlare di gruppi di amici. Non mi interessa chi verrà in futuro, chiedo, imploro, che chiunque venga faccia un partito opensource! Metta in chiaro tutto, ci dev'essere una trasparenza che pure quelli del movimento 5S devono invidiare. E forte dei valori che portiamo faccia parlare la gente, l'ascolti! Si crei un punto di riferimento di chi ha interesse del bene comune. Invito tutti a leggere quanto ho scritto tempo fa (http://www.salto.bz/article/25062015/il-partito-che-non-ce )

Sab, 07/11/2015 - 10:13 Collegamento permanente
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Sebastian Felderer Sab, 07/11/2015 - 10:57

Pur non essendo iscritto, mi sembra di conoscere i problemi del PD. Sono quelli di ogni partito, piú o meno. Ma se parliamo del futuro in Alto Adige, al posto delle correnti deve nascere l' i n t e r e t n i c o. La maggior parte dei problemi esistenti non fa distinzione fra i gruppi etnici, perció non ha senso tenere diviso i partiti. Con un SVP in crisi forte c'é la necessiá assoluta, di creare un partito di centro-sinistra, che ragruppa le forze indipendentemente dall'appartenenza etnica. Mi auguro, che Liliana Di Fede riesca a stabilizzare il partito rinnovando la Segreteria e fare un passo decisivo per il futuro, non solo del partito, ma anche della nostra provincia.

Sab, 07/11/2015 - 10:57 Collegamento permanente