Cronaca | Urbanistica

Polo bibliotecario senza garanzie

Sì alla terza variante per il complesso all’ex Pascoli, dotato di scala antincendio. Ma la Provincia attende ancora la fideiussione da Condotte spa. A breve l’incontro.
polo bibliotecario
Foto: archilovers

Avanza a livello urbanistico il progetto del polo bibliotecario trilingue sul suolo delle ex scuole Pascoli, in via Longon, vicino a corso Libertà a Bolzano. La commissione edilizia del Comune ha dato l’ok, con l’astensione di Gabriele Giovanetti (Il centrodestra), alla concessione per la terza variante del complesso che conterrà le tre biblioteche, le due provinciali italiana e tedesca e quella civica del capoluogo. Il parere è condizionato ad un’integrazione della scala di emergenza anti-incendi che rispetti la qualità del progetto. Dal punto di vista sostanziale però l’iter è vincolato alle garanzie finanziarie che la Provincia attende da Condotte spa, titolare del contratto: “Ancora non sono arrivate, a breve i miei tecnici avranno un incontro con la società” afferma l’assessore Massimo Bessone. Senza fideiussione tuttavia tutto verrà rimesso in discussione.

Le garanzie finanziarie da Condotte spa ancora non sono arrivate. A breve i miei tecnici avranno un incontro con la società. Ma senza una fideiussione da 2 milioni di euro si rimetterà tutto in discussione (Massimo Bessone)

 

Nuova concessione edilizia

 

Via libera agli aggiornamenti progettuali “non di rilievo” rispetto alla seconda versione, che aveva già ottenuto come la precedente la concessione, presentata dall’architetto Christoph Mayr Fingerle (e che prevede il mantenimento della facciata razionalista a forma rotonda). Il nuovo progettista è Sergio Beccarelli. Viene confermata la realizzazione dell’auditorium nel piano interrato e al piano terra figura l’inserimento di una scala interna aperta per motivi di evacuazione in caso di incendi. Per quanto riguarda gli impianti sono stati inseriti dei macchinari fotovoltaici, mentre le vie di fuga hanno ricevuto miglioramenti.

 

 

La commissione edilizia ha fatto proprio il parere favorevole della commissione provinciale della tutela degli insiemi, che è condizionato ad una rielaborazione della proposta progettuale della scala di emergenza che rispetti la qualità del progetto.

Questo progetto è devastante, stravolge un edificio da tutelare. Si cancella il passato architettonico razional-modernista accomunandolo al fascismo (Gabriele Giovanetti, Il centrodestra)

Questo progetto è devastante, stravolge un edificio da tutelare - osserva critico Giovanetti -. Si vuole cercare di cancellare il passato architettonico razional-modernista accomunando questo stile al fascismo, stracciando una presenza urbanisticamente eccellente. Oltre a ciò non può non avere rilievo il livello di costi sproporzionati per la pubblica amministrazione”.

 

Le nubi sul megaprogetto

 

Le incognite tuttavia restano. Sul megaprogetto da 60 milioni di euro, per una volumetria di 118.380 metri cubi, continuano ad addensarsi le nubi legate alla situazione finanziaria di Condotte spa, il colosso delle costruzioni vincitore anche dell’appalto per il nuovo carcere di Bolzano che è da luglio in amministrazione controllata. Bessone non ha ancora ricevuto garanzie sulla fideiussione da almeno 2 milioni di euro che è il vincolo posto per proseguire nell’iter. 

 

 

“Finora sono stati spesi per la progettazione 2 milioni di euro, quindi tornare indietro adesso, come invece ha chiesto Maria Teresa Fortini dei 5 stelle, non avrebbe senso” precisa l’assessore che risponde alle critiche dei grillini in merito alla scelta di proseguire nel progetto ereditato dall’era Tommasini (Pd). Ma senza le garanzie, ammette l’esponente leghista, non resterà che rimettere in discussione la strada percorsa finora. Entro il mese è atteso l’incontro con i rappresentanti della società e i tecnici provinciali, Paolo Montagner, direttore del dipartimento edilizia, catasto e patrimonio, e Marina Albertoni, responsabile della ripartizione edilizia.

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Hans Drumbl Gio, 07/11/2019 - 15:39

Bitte, irgendwo muss es eine Grenze der Sprachverhunzung geben. Es gibt keinen "polo bibliotecario trilingue", so wie es auch keine einsprachigen, zweisprachigen, dreisprachigen oder mehrsprachigen Bibliotheken gibt. Und sollte es eine Bibliothek geben, in der nur Bücher einer Sprache aufbewahrt werden, dann erhält sie sicher nicht das Adjektiv "einsprachige Bibliothek".

Gio, 07/11/2019 - 15:39 Collegamento permanente