Ambiente | Mobilità alternativa

La figuraccia del governo provinciale

In Consiglio Provinciale nessuna risposta sulla possibilità della società “in-house” per Sasa e una figuraccia monumentale sui bus diesel. I Comuni cosa faranno ora?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: www.sasabz.it (foto elaborata)

La mozione del consigliere 5 Stelle Paul Köllensperger, discussa il 10 novembre 2016, era davvero un banco di prova per il governo provinciale ma anche per lo stesso Consiglio Provinciale nonostante la bocciatura.

Nella mozione c’era l’impegno da una parte di dichiarare l’intenzione di formare una società “in-house” per i servizi Sasa di Bolzano, Merano e Laives, dall’altra, con dati inoppugnabili, di volersi finalmente sganciare dal delirio provinciale dei bus diesel. Qui il video della seduta (punto 9). E’ davvero illuminante l’imbarazzo del governo provinciale.

Nel primo caso le non risposte dell’assessore Mussner dovrebbero far suonare i campanelli d’allarme nei tre comuni dove Sasa opera. Per me non è una sorpresa, ma questo è l’esito del totale disinteresse che per tanti anni ha regnato da parte degli azionisti nei confronti della società e, soprattutto, del suo management, libero evidentemente di fare quello che voleva ma sotto il diktat provinciale.

Le mancate risposte e i borbottii dell’assessore Mussner la dicono lunga ma sopratutto appare politicamente un controsenso che nei tre comuni azionisti i partiti lì rappresentanti abbiano formulato il desiderio di creare la società “in-house” mentre in Consiglio Provinciale gli stessi partiti hanno fatto cascare la mozione 5 Stelle. Incoerenza, inettitudine o cos’altro? Di certo nel partito della stella alpina, soprattutto, fra centro e periferia un segnale di incomunicabilità.

Sul fatto del tipo di trazione alternativa per i bus, i dati forniti dal consigliere Köllensperger erano e sono inoppugnabili. Quanto ha risposto l’assessore, pure contraddicendosi sui costi e ciò la dice lunga, rasenta una “scalata degli specchi di sesto grado”. Le contraddizioni sono palesi, tirare fuori ora la questione che i bus a metano hanno meno posti è ridicolo perché già circolano a Bolano e la stessa limitazione ce l’hanno anche i bus a idrogeno e quelli elettrici. E quale altra mirabolante scusa verrà tirata fuori dal cappello la prossima volta?

Tirare fuori dati che non c’entrano un fico secco o quasi con la mozione dimostra che l’ing. Burger… oppssss…. l’assessore Mussner non sanno più che pesci pigliare per giustificare l’acquisto della prossima ondata di bus Sasa a gasolio (tacendo di quelli di Sad, ma lì le trazioni alternative non hanno mai avuto casa).

Sì, perché saranno a gasolio (l’avevo scritto già a fine settembre 2015, e poi di nuovo un mese dopo, come mi aveva anticipato lo stesso assessore Mussner, e nessuno mi ha mai smentito...) nonostante si sia tentanto di glissare e di non mettere le parole “diesel” e “gasolio” nel comunicato stampa che annuncia l’acquisto di 124 mezzi di cui 38 per Sasa (non 36 come erroneamente scritto).

Cosa su cui, e qui la responsabilità è pesante, pure il presidente di Sasa, Stefano Pagani, evidente appassionato dieselista, ha le sue altrettanto evidenti colpe. Per me, da tempo, “unfit to lead”.

Lo ripeto per l’ennesima volta. La Provincia viola le proprie direttive in merito al Piano Clima: questo prevede al punto 3.5.5.2. per il 2025 solo bus “a idrogeno, elettrici e metano” per il tpl cittadino.

I bus che si acquisteranno nel 2017 rimarranno in servizio, se rimarrà il limite di 12 anni, fino al 2029. Gli assessori Mussner e Theiner, nonché l’ing. Burger, ce lo spiegassero una volta per tutte perché non intendono rispettare ciò che la precedente Giunta Provinciale aveva approvato con lungimiranza nel 2011.

Se i tre consigli comunali sui due argomenti non si daranno una bella svegliata e rapidamente, i giochi appaiono già fatti. Lo scenario di una gara per i servizi Sasa e di una nuova infornata di bus a gasolio appare definivo. C’è da chiedersi se i/le politici/che comunali se ne accorgeranno e inizieranno una buona volta a dire che non sono d’accordo su queste decisioni prese da “mamma” Provincia. Ho qualche dubbio in merito.

Staremo a vedere che fine farà adesso la mozione di Alessandro Urzì sulla società in-house. Penso già di saperlo...

Il comunicato stampa del Consiglio Provinciale del 10.11.2016.

P.S. La notizia della nomina a direttore di ripartizione della Mobilità dell’ing. Burger non è certo una sorpresa, anzi. Basta leggere le tappe della sua carriera provinciale per vedere la curiosa quasi coincidenza temporale della “svolta” dieselista della Provincia con tanti saluti alle trazioni alternative e al Piano Clima 2050. Complimenti, con ironia s’intende. Le scuse che ha addotto negli ultimi anni per giustificare l’acquisto di bus diesel e l’aver glissato, nei fatti, sul rinnovo annuale delle flotte dei concessionari, soprattutto di Sasa, nonché certe discutibili e ridonanti affermazioni nelle risposte a interrogazioni provinciali sul tema, non mi sembrano però buone referenze, tutt’altro.