Ambiente | L'eccezione

Caccia in zona rossa: ok dalla Provincia

L’uccisione programmata degli ungulati risulta fra le attività necessarie: è fra gli obiettivi di pubblico interesse. Spagnolli: “Interventi dei cacciatori inderogabili”.
cacciatore
Foto: provincia.bz.it

Da lunedì 9 novembre l’intero Alto Adige è stato classificato zona rossa. Le conseguenze su tutto il territorio sono ormai note, specie in merito agli spostamenti che devono essere motivati da esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità o d’urgenza. Tra queste eccezioni troviamo anche la caccia agli ungulati. Per fornire maggiore chiarezza l’Associazione Cacciatori Alto Adige ha pubblicato un vademecum che risponde ai maggiori dubbi sorti fra i cacciatori dopo la comunicazione ufficiale da parte degli uffici della Provincia.

La caccia agli ungulati non solo è permessa ma risulta persino obbligatoria al fine di perseguire i piani di prelievo, definiti obiettivi di pubblico interesse. Sulla base delle motivazioni fornite dalla Provincia, le specie selvatiche costituiscono una minaccia per la sopravvivenza del bosco e delle colture agricole e pertanto diventerebbe necessario ridurne la popolazione attraverso l’attività venatoria, che viene definita come il “ricercare, inseguire, abbattere o catturare selvaggina attraverso l’utilizzo di armi o animali a ciò destinati”. Secondo il direttore dell'Ufficio Caccia e Pesca della Provincia Luigi Spagnolli, i cacciatori “fondano il loro agire sui ritmi della natura e svolgono un’attività inderogabile e non rinviabile, facendosi carico di una grande responsabilità sociale ed economica”.

La provincia di Bolzano dunque rappresenta l’eccezione tra le zone rosse italiane, in cui la caccia di fatto risulta sospesa. Gli spostamenti tra comuni, motivati dalla caccia agli ungulati vengono fatti rientrare tra le attività necessarie e risultano pertanto permessi.

I cacciatori fondano il loro agire sui ritmi della natura e svolgono un’attività inderogabile e non rinviabile, facendosi carico di una grande responsabilità sociale ed economica

Diversa è la situazione per quanto riguarda l’abbattimento di selvaggina bassa: le uscite finalizzate a quest’attività non sono giustificate. Tuttavia, durante una battuta di caccia rivolta agli ungulati “è permesso il prelievo occasionale qualora se ne presenti l’opportunità”.

In caso di controllo da parte delle forze dell’ordine il cacciatore abilitato deve esibire propri documenti di caccia, la comunicazione dell’amministrazione provinciale riguardante la caccia agli ungulati e un’autodichiarazione.

La caccia al camoscio invece non subirà variazioni e continuerà ad essere permessa sotto la supervisione obbligatoria della consueta figura dell'accompagnatore.