Politica | I dati

L’identikit del nuovo Parlamento

La fotografia di Openpolis: ricambio generazionale tra Camera e Senato, Parlamento con più donne della storia repubblicana. I neofiti della politica sono oltre il 30%.
Parlamento
Foto: Openpolis

Gioventù  al potere

La XVIII legislatura disegnata dalle elezioni politiche di domenica 4 marzo porta con sé cambiamenti degni di nota. Sarà infatti sarà quella con l’età media più bassa e con la percentuale di deputate più alte della storia repubblicana, come attesta un’indagine di Openpolis. Già nella precedente legislatura l’età media si era abbassata di circa 5 anni, ma nel nuovo parlamento il dato è da record, scendendo ancora di più, fino ad arrivare a 44,33. Il raffronto con la XV (dal 2006 al 2008) dà la misura della contrazione: allora era stata eletta la Camera con l’età media più alta. In percentuale la media si è abbassata del 13,58%. Il ricambio generazionale è evidente anche al Senato: l’età media a Palazzo Madama sarà poco oltre i 52 anni, abbassando di oltre 2 anni il dato della scorsa legislatura (tra il 2006 e il 2008 gli eletti al senato avevano in media 57 anni, un dato che è quindi sceso di quasi il 9%).

 

Oltre le gambe c’è di più

Il gentil sesso sarà ampiamente presente nei cosiddetti palazzi del potere. Il 34% dei parlamentari saranno donne, la percentuale più alta della nostra storia repubblicana. A onor del vero le quote rosa erano già salite abbondantemente (50%) nella legislatura precedente, quella iniziata nel 2013, passando dal 20,41% della XVI legislatura al 30,7%. Con la XVIII legislatura la percentuale è destinata a crescere ancora, passando al 34,62%. Solamente 10 anni fa, nella XV legislatura, le donne erano la metà, il 17,2%. E i numeri sono da record anche a Palazzo Madama: rispetto al 28,44% di senatrici della XVII legislatura, nella XVIII passeremo al 34,75%, segnando un aumento del 22%. Il trend negli ultimi anni ha portato a quasi raddoppiare la percentuale di donne, considerando che nel periodo 2006-2008 il dato era fermo al 13,43%.

Facce nuove

La stragrande maggioranza dei deputati e senatori sono cambiati rispetto alle politiche del 2013, il tasso di ricambio parlamentare (percentuale di neo eletti che non hanno fatto parte della scorsa legislatura) è infatti al 65,91% alla Camera e al 64,26% al Senato, si tratta - dalla seconda legislatura a oggi - del valore più alto mai registrato. Questo dato è spinto in alto soprattutto dal successo elettorale del Movimento 5 stelle e della Lega. I due partiti hanno fortemente aumentato il loro numero di rappresentanti in parlamento, e lo hanno fatto facendo eleggere una percentuale elevata di deputati e senatori che non facevano parte della scorsa legislatura. Mentre Partito democratico e Liberi e uguali hanno una percentuale di ricambio parlamentare tra il 20-30%, tutte le forze politiche di centrodestra, come anche il Movimento 5 stelle, superano il 60%. Il dato più alto in entrambi i rami è stato fatto registrare dalla Lega, 87% alla Camera e 83% al Senato. È importante sottolineare che questo è dovuto soprattutto alla crescita nei numeri del partito guidato da Matteo Salvini, che dal 4% delle politiche 2013 è passato al 17% del 2018. Discorso analogo per il Movimento 5 stelle, che fa segnare la terza percentuale più elevata di ricambio parlamentare alla Camera, e la seconda al Senato.

Quanti deputati e senatori della XVIII legislatura sono al primo incarico politico? Alla camera il 35% dei parlamentari non ha mai avuto un incarico politico, né al livello locale, né a quello nazionale ed europeo. Percentuale leggermente più bassa al senato, dove infatti si ferma al 30,16%. Spicca in questa classifica il dato del Movimento 5 stelle, partito in cui il 65% dei nuovi parlamentari non ha mai avuto un incarico politico, dato di gran lunga superiore a qualsiasi altra delle maggiori forze parlamentari della XVIII legislatura. Per la Lega, continuando il confronto, la percentuale è infatti al 16% a Montecitorio e al 12% a Palazzo Madama.