Economia | Trasporto pubblico

Gestione diretta inhouse

Dopo scioperi, manifestazioni, cause legali e un fallito bando di gara per i servizi di trasporto extraurbano, attorno a questo tema, è recentemente calato il silenzio.
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Foto: Fabio Petrini

Anche se il conflitto tra la direzione della Sad e la Giunta continua sotto traccia, nell’opinione pubblica viene poco alla luce.  Ora, tuttavia, il Consiglio provinciale si è occupato della questione e ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione, che obbliga la Giunta a presentare una legge per la gestione diretta dei servizi da parte di una società inhouse. I motivi elencati nella proposta approvata sono indubbiamente condivisibili.  In particolare, la categoria dei trasporti della Cgil accoglie con favore il riferimento alle difficoltà del personale attuale e al rispetto del bilinguismo. "Tuttavia, se si considerano gli eventi degli ultimi anni, ora dovrebbe esserci nuovamente abbastanza benzina, per riscaldare gli animi.  Ovviamente si potrà esprimere un giudizio solo dopo l'approvazione del testo di legge, ma è stata posta comunque una pietra miliare. Ma se consideriamo che ci sono molti soldi in gioco - quasi 1,5 miliardi di euro nel decennio - l'intera vicenda dovrebbe tenerci occupati ancora per un po' di tempo", afferma Anita Perkmann della categoria dei trasporti Filt/Cgil.

“Come sindacato, dobbiamo fondamentalmente rappresentare gli interessi dei dipendenti - continua Perkmann - e non intrometterci direttamente nell’affidamento stesso.  In considerazione del silenzio esistente tra il nostro sindacato e la direzione della Sad, siamo tuttavia convinti che avremo più successo con un'azienda inhouse gestita dalla Provincia.  In linea di principio, una società di questo tipo dovrebbe essere più disponibile a negoziare regole generali con i rappresentanti dei lavoratori, perché il profitto non è l'unica priorità. La provincia è inoltre più suscettibile a tenere d'occhio la conoscenza delle lingue, anche se non è certamente facile reclutare autisti bilingui e qualificati nella nostra realtà”. Tuttavia, migliori condizioni di lavoro rispetto a quelle attuali dovrebbero creare maggiori incentivi all'assunzione. Turni più brevi - guidare un autobus è uno stress continuo - avrebbero anche un effetto positivo sulla sicurezza dei conducenti, dei passeggeri dell'autobus e di altri utenti della strada.

"E' proprio in questo contesto che vorrei richiamare l’attenzione – prosegue la sindacalista - sulla recente campagna di firme del nostro sindacato, con l'obiettivo di invitare i politici a prendere in mano i servizi.  Il consenso tra gli autisti e molti cittadini era inconfutabile. Purtroppo i politici non hanno reagito in quel momento e l'intera azione è stata messa a tacere. È quindi oggi tanto più gratificante per noi, che il Consiglio si sia finalmente attivato. La risoluzione approvata può certamente essere considerata un primo successo", dice la responsabile della Filt/Cgil. Purtroppo la questione è ben lungi dall'essere conclusa. Anche l'adozione di una legge per l’assegnazione ad un'azienda interna sarà tutt'altro che semplice. L'esperienza dimostra che i ricorsi in tribunale, le minacce di richieste per danni, le pressioni politiche e le discussioni pubbliche sono inevitabili. Anche in altre parti d'Italia, dove il clima è meno teso, ci sono ricorsi con ritardi di anni fino all'assegnazione definitiva ai vincitori della gara. "Naturalmente, in uno Stato di diritto ogni imprenditore e ogni cittadino hanno il diritto di difendere i propri interessi. Anche per questo non può essere nostro compito intervenire nei meccanismi di aggiudicazione. Ciò è dovuto anche alle storie pregresse e ad una situazione ancora difficile. Tuttavia, ci aspettiamo che il governo provinciale ci coinvolga in quelle parti della legge che riguardano in qualche modo il personale prima che essa venga approvata. Il nostro obiettivo è quello di gestire in anticipo i possibili conflitti, senza colpire i cittadini", precisa Perkmann.

Fornire buoni servizi è anche l'obiettivo dichiarato delle confederazioni, in quanto i sindacati rappresentano non solo i lavoratori del trasporto pubblico, ma anche gli interessi di molti cittadini e pensionati. Ciò significa discutere di investimenti, fornitura e qualità dei servizi e degli orari, della politica tariffaria e di un trasporto pubblico ecosostenibile.  Ciò richiede il coinvolgimento delle parti sociali al di là dei sindacati di categoria. In passato, ci sono già stati diversi tentativi di avviare il dialogo e alcune delle proposte della Cgil/Agb sono state incorporate nella legge provinciale sui trasporti pubblici locali. Tuttavia vi è stata una mancanza di continuità, dovuta non tanto alla volontà dell’assessorato, quanto alle grandi difficoltà incontrate dai responsabili politici a causa delle pressioni dei dirigenti della Sad, che hanno prodotto una grande incertezza. Il punto più alto è stato il caos nella prima gara, che è stata poi annullata. "Ora le carte sono state rimescolate. Quello che fino a poco tempo fa era considerato quasi impossibile è ora in campo. È il momento di mettere insieme rapidamente una proposta seria e avviare il percorso. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo", conclude Perkmann.