Economia | Povertà relativa

Milleduecento euro

Lavorare un intero mese per 1.200 euro e confrontarsi con innumerevoli condizioni di maggior privilegio, fa sentire ancor più poveri.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

1.200 euro netti al mese in busta paga sono pochi, ma diventano ancora meno se l’interessato vede la minor fatica con la quale qualcunaltro guadagna gli stessi soldi. O vede quanti euro in più si prendono in molte posizioni sociali privilegiate. E’ dura vivere con un modesto reddito da lavoro, diventa ancor più inaccettabile essendo circondati da una giugla di piccoli grandi privilegi e da troppe ingiuste “provvidenze pubbliche”. Più che la protesta per aumentare i troppo modesti livelli retributivi, in Italia cresce la mortificazione di categorie e gruppi di lavoratori a basso reddito. Molti si sentono soli, si sentono i soli svantaggiati a fronte di una larga maggioranza di privilegiati. Si guarda agli altri, cresce l’invidia sociale e l’antipolitica. Ci si aspetterebbe un confronto duro sulle condizioni economiche di chi lavora con lo scopo di aumentare i soldi in busta paga, invece l’attenzione è monopolizzata in questi giorni dalla questione dei 600 euro ai parlamentari o dalla destinazione dell’ennesimo bonus governativo. Interessano soprattutto i confronti per scoprire i veri o presunti vantaggi degli altri. E per questa strada ci si sente sempre più poveri e …”sfigati”. La paga è bassa anche perchè le altre appaiono sempre e comunque più alte, o presunte tali.
Si percepisce la solitudine dei 1.200 euro. Quello dei basssi salari è un grande problema che richiede risposte forti ed urgenti per essere risolto.
Un impegno per i lavoratori, le parti sociali e la politica. Un impegno a testa bassa e senza girarsi a guardare gli altri a destra e a sinistra.
(www.albertostenico.it)