Cronaca | Salute

Vaccini, nessuno sconto

Respinto il ricorso presentato da due famiglie di Bolzano e Siusi contro le esclusioni di due bambini dalla scuola di infanzia tedesca. Tutto regolare in quelle italiane.
Vaccini
Foto: upi

Buco nell’acqua per due famiglie di Bolzano e Siusi: la giunta provinciale ha deciso di respingere il loro ricorso contro la decadenza dell’iscrizione di due bambini alle scuole dell’infanzia di lingua tedesca per l’anno scolastico in corso a causa del mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. “Questi sono finora gli unici due casi in Alto Adige, abbiamo dovuto adottare tale procedura prevista dalla legge perché manca completamente la documentazione necessaria. Non sono stati fatti da parte delle famiglie i passi previsti dalla norma in merito alla consulenza ed alla vaccinazione stessa, ci troviamo, in sostanza, in una situazione di chiara volontà di non voler ottemperare a quanto previsto dalla legge”, ha spiegato il presidente Arno Kompatscher nella conferenza stampa post-giunta. 

Per essere in regola il termine ultimo per presentare la documentazione vaccinale (attestato di vaccinazione, esonero/differimento, prenotazione) era stato fissato al 9 agosto 2019 e dunque, senza i carteggi richiesti, in base alla legge nr. 73/2917 l’iscrizione dei piccoli viene considerata decaduta. La delibera approvata dalla giunta sottolinea che la giurisprudenza recentemente ha affermato che il diritto alla salute prevale rispetto al diritto a frequentare una scuola dell’infanzia. Inoltre in base ad una recente sentenza della Corte Costituzionale (18 luglio 2019 nr.186) la normativa in materia di obblighi vaccinali “interseca una pluralità di materie, con prevalenza dei profili ascrivibili alle competenze legislative dello Stato in materia di principi fondamentali sulla tutela della salute, di livelli essenziali delle prestazioni, di norme generali sull’istruzione e di profilassi internazionale”. Le due famiglie potranno comunque fare ricorso al Tar.

Continueremo a cercare di convincere le persone che la vaccinazione dei propri figli è anche un atto di solidarietà verso la società, perché garantendo un alto tasso vaccinale potremo evitare epidemie e danni alla salute

Nulla da segnalare invece per quanto riguarda gli asili in lingua italiana. La direttrice dell’ufficio scuole dell’infanzia, Manuela Pierotti, rileva infatti che non si sono verificati casi analoghi in quanto tutti coloro che dovevano ancora effettuare le vaccinazioni obbligatorie si sono regolarizzati. 

“Continueremo a cercare di convincere le persone che la vaccinazione dei propri figli è anche un atto di solidarietà verso la società, perché garantendo un alto tasso vaccinale potremo evitare epidemie e danni alla salute. Sappiamo che queste malattie non sono completamente debellate e tutti gli organi preposti a livello nazionale ed internazionale consigliano di rispettare quest'obbligo. In caso contrario dobbiamo applicare la legge, che per le scuole dell’infanzia prevede appunto la decadenza dell’iscrizione”, così Kompatscher.