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“Ora sulla scuola ascoltateci”

Le proposte della Consulta degli studenti per la ripartenza: dalla didattica digitale integrata ai trasporti. “Investire nella scuola è investire nel futuro di tutti”.
Studenti, Landtag
Foto: Consulta studenti

Con il ciclone Covid che rischia di “mozzare” di nuovo l’anno scolastico in presenza i giovani chiedono di essere coinvolti nei processi decisionali che li riguardano più da vicino, accendendo i riflettori sui punti considerati strategici - dalla digitalizzazione ai trasporti - per ripartire in modo efficace. Punti che, osservano i diretti interessati, sono spesso trascurati nel dibattito intorno alla scuola.

 

Indietro tutta

 

Il ricorso alla didattica a distanza tout court, opzione che “speravamo rimanesse un ricordo della scorsa primavera” dicono i membri della Consulta provinciale degli studenti e delle studentesse per la scuola in lingua italiana, guidata dal presidente Andrea Dalla Serra, era tuttavia prevedibile, “ma non per questo meno sofferta, soprattutto considerati gli spiragli di speranza che una soluzione mista, permessa dalle prime ordinanze, aveva lasciato intravedere. Prima 30% poi 50% e infine 100%. Soli 18 giorni hanno separato queste sempre meno promettenti percentuali di Dad che andava progressivamente a soppiantare le lezioni in presenza”.

Di fronte al susseguirsi degli interventi politici dettati dall’aumento dei contagi da coronavirus “ogni volta, col minimo preavviso - puntualizzano gli studenti - le scuole si sono rivelate pronte a reagire, ad adeguarsi con un nuovo orario, a incastrare quasi magicamente turni e scaglioni per poterci permettere anche solo per un paio di giorni di essere in presenza. Nonostante tutto si è infine deciso di dire di no alle vie di mezzo, a quel promettente compromesso che poteva essere la didattica digitale integrata”.

 

Le proposte

 

Condivisa dalla compagine è l’impossibilità di tenere tutte le scuole aperte e l’esigenza di limitare il più possibile gli spostamenti in questo momento, ma “ora più che mai è di fondamentale importanza che l’intero mondo scolastico si concentri su come affrontare un parziale ritorno in presenza in modo che sia il più sicuro e sostenibile possibile”. Non si tratta solo di un appello, la Consulta immagina infatti già un possibile scenario per la riapertura, che sarà presentato anche a “la Scuola riparte in Alto Adige”, la task force di cui fa parte l’organo studentesco.

Ddi e Internet

La risposta all’emergenza è, per gli studenti, la didattica digitale integrata, quindi la possibilità di svolgere in giorni e orari alternati le videolezioni da casa e la didattica in presenza. “La Ddi garantirebbe almeno in parte, ore di lezioni in presenza, tornando così a dar vita a tutte quelle qualità della scuola che la distanza ha ucciso. Per garantire i collegamenti dei professori da scuola, quando con determinate classi hanno lezioni in presenza ed altre a distanza, e per garantire le videolezione ai singoli studenti in quarantena, serve l’inserimento di una ottima connessione internet negli istituti. Una risorsa necessaria per svolgere la Ddi nel periodo che ci aspetta, ma un ottimo investimento anche per il futuro del mondo della scuola”.

Trasporti

Fatto difficile da accettare per gli studenti è che non ci sia, nella situazione attuale, una risposta univoca tra le scuole italiane, tedesche e ladine, per risolvere il problema dei trasporti pubblici. “Per questo sarebbe, secondo noi, importantissimo creare un piano condiviso tra i tre gruppi linguistici in quanto è necessaria una organizzazione dei trasporti in base alle zone e vie che gli studenti percorrono, indipendentemente dalla lingua delle loro scuole. Crediamo quindi come Consulta, che una situazione difficile come questa richieda un coordinamento provinciale, un coordinamento tra scuole italiane, ladine e tedesche, cosicché si possa creare un piano concreto e sicuro: solo così quest’ultimo sarà efficace e solo così si potrà garantire un ritorno a scuola. Questa sarebbe, ancora una volta, una risposta inclusiva e interculturale per un problema che riguarda tutti”.

L’auspicio manifestato, infine, è che si trovino le risorse per il mondo della scuola e per tutto ciò che permetterà l’avvio delle lezioni in presenza, “perché investire nella scuola significa investire nel futuro di tutti”.