Economia | Reazioni

“Condotte resti nei tempi”

Kompatscher si dice preoccupato per la vicenda legata all’arresto del presidente di Condotte Spa ma invita alla calma. Urzì annuncia interrogazione urgente in Provincia.
Arno Kompatscher
Foto: Salto.bz

“Un conto è avviare un procedimento giudiziario nei confronti di un rappresentante della società, un conto è farlo contro la società stessa”, il governatore dell'Alto Adige Arno Kompatscher commenta così, durante la consueta conferenza stampa di giunta, la notizia dell’arresto di Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni, che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del nuovo carcere e del Polo bibliotecario di Bolzano. Astaldi è agli arresti insieme ad altre 5 persone, tutti coinvolti in un’inchiesta che ha come oggetto una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell'autostrada Siracusa-Gela).

 “Siamo preoccupati, certo, lo eravamo già con l’annuncio dell'istanza di concordato preventivo, attendiamo gli esiti di questa vicenda. Ora dobbiamo attenerci al regolamento procedurale. Ci auguriamo che l’arresto del presidente di Condotte spa non comporti ritardi nella realizzazione del carcere e del Polo bibliotecario”, così il Landeshauptmann. I due grandi cantieri dovrebbero partire rispettivamente a giugno e ottobre 2018.

“Un conto è avviare un procedimento giudiziario nei confronti di un rappresentante della società, un conto è farlo contro la società stessa” (Arno Kompatscher)

Nel frattempo si era mobilitato anche il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì annunciando un’interrogazione urgente al Presidente della giunta provinciale di Bolzano al fine di ottenere rassicurazioni sul mantenimento degli impegni dell’azienda in Alto Adige.

La Provincia - afferma Urzì - ha ora l’obbligo di verificare che Condotte Spa abbia ancora tutti i requisiti previsti dal bando di gara, soprattutto per quanto riguarda i lavori per il nuovo carcere, dove la procedura instaurata non riguarda solo la costruzione ma anche la gestione nel tempo dell’opera realizzata, ovvero personale, schema di conduzione anche amministrativa, messa a punto delle strutture di supporto come campi sportivi e tempo libero. Quella della casa di pena – conclude l’esponente di centrodestra - è un opera che non può attendere oltre, nell’interesse di chi ci lavora (personale civile e polizia penitenziaria) e della cittadinanza che deve contare su strutture di pensa sicure e che possano accogliere un numero maggiore di detenuti”.