Politica | Covid-19

“Vogliamo la zona gialla”

Kompatscher chiede al Governo la deroga per le riaperture – e maggiore sostegno sui test (autosomministrati) in scuole e aziende. hds: “Non basta dare la colpa a Roma”.
Arno Kompatscher
Foto: LPA

Al termine dell'odierna (13 aprile) seduta della Giunta provinciale, il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha fatto il punto sulle misure di confinamento previste per la seconda metà di aprile e a maggio: “Come noto, abbiamo già richiesto al Governo la deroga per la zona gialla – sia per la migliore situazione epidemiologica, sia per i dati positivi della campagna vaccinale che possiamo vantare: siamo avanti sugli ultra-ottantenni e ora procediamo con gli over 65. Tenere chiuso tutto sino alla immunità di gregge sarebbe mortificante”. Dopo l'entrata in vigore del Decreto legge di Draghi che stabilisce la possibilità di deroghe al lockdown, Kompatscher aveva inviato immediatamente una lettera al ministro Speranza: “Mi ha richiamato dicendo 'sei un po' veloce' – no, ma conosco i tempi tecnici per le verifiche di sorta. Nelle ultime ore abbiamo formulato la stessa richiesta e siamo nuovamente in attesa di una risposta, spero arrivi presto”.

“Al Governo chiediamo maggiore chiarezza e facilitazione nei test, soprattutto a quelli di facile autosomministrazione”

Non finiscono qui, però, le richieste di Bolzano a Roma. Aggiunge con enfasi il Landeshauptmann: “Chiediamo sostegno al Governo, in primis alla nostra strategia di testing. In altri paesi è molto più facilitata l'autosomministrazione, ovvero la distribuzione ai cittadini attraverso l'immissione nel mercato e gli screening nelle scuole”. E cita a modello l'esempio “virtuoso” di Madrid: “Hanno fatto test rapidi di massa, anche in autosomministrazione, lasciando aperte determinate attività e tenendo basso il dato dei contagi”. Il sostegno richiesto al Governo dovrebbe avvenire con l'emanazione di norme di carattere generale: “Chiediamo precisazioni a livello governativo e legislativo, ad esempio per il nostro progetto pilota di screening – lodato dai tecnici e dai consulenti del governo e citato im tv da Speranza a Che tempo che fa. Lo chiediamo non perché siamo quelli che vogliono aprire e basta, ma perché vogliamo farlo in sicurezza”.

“Noi vorremmo a volte fare di più, siamo un po' frenati dal livello nazionale”

Arno Kompatscher non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Va sgombrato il campo da fake news e leggende metropolitane, siamo chiamati tutti a lavorare assieme per combattere il virus e aiutarci a vicenda. Perché si chiede alla politica di risolvere, poi si riaprono le scuole e i genitori rifiutano i test, si chiedono aperture nel commercio ma poi non possiamo testare in azienda. L'atteggiamento non è quello giusto e lo dico in modo chiaro e netto”.

Il Presidente della Provincia non nasconde il proprio rammarico sulla somministrazione dei test in azienda, per le procedure complesse e la mediazione con le parti sociali sui protocolli di sicurezza. Perciò giudica fondamentale il contributo del governo, per fugare qualsiasi dubbio anche sui test rapidi nelle scuole: “La partecipazione ai test è aumentata, i ragazzi capiscono che non è per niente invasiva. Speranza stesso ha dichiarato che la strategia di test a scuola va sostenuta, perciò aspettiamo un ancoraggio legale che sarebbe d'aiuto in una situazione già d'incertezza”.

 

hds: "Riaprire la gastronomia"

 

Se Bolzano chiama, la risposta di Roma si fa attendere. Però in Alto Adige non tutti concordano con la strategia della Provincia. L’Unione commercio / hds attende dalla Giunta provinciale delle soluzioni alternative. “Continuare ad aspettare dando la colpa a Roma non è più accettabile” ribadisce il presidente Philipp Moser. “La gastronomia è chiusa da fine gennaio e aspetta giorno dopo giorno la possibilità di riaprire. Così rischia di non rialzarsi mai più. Secondo le nostre rilevazioni, il 20 per cento delle aziende in affitto non riaprirà i battenti. E non aiutano neanche i contributi a fondo perduto”, conclude il presidente dell'Unione.