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L'ultimo Stadio

Inaugurata la tribuna Zanvettor dello Stadio Druso, reso idoneo per la serie B. La capienza portata a 5539 posti. Tutto esaurito e grande attesa per la partita di sabato.
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Foto: Salto.bz

In piena febbre calcistica, il vicesindaco di Bolzano e assessore ai lavori pubblici Luis Walcher arriva in sala stampa con indosso la maglia dell’FC Südtirol. Mancano appena tre giorni, infatti, al “big match” Südtirol-Padova, che nel caso di una vittoria dei padroni di casa sancirebbe la storica promozione dei biancorossi in serie B, attesa da anni. E proprio alla vigilia della partita decisiva di sabato, lo stadio Druso di Viale Trieste a Bolzano si veste di nuovo, inaugurando la ristrutturata tribuna Zanvettor, quella “storica” dietro alla facciata degli anni Trenta, a conclusione dei lavori che hanno interessato l’intero impianto proprio per adeguarlo alle prescrizioni della B.

 

 

“Riconquistiamo una struttura fondamentale per la città”, spiega il sindaco Renzo Caramaschi, grazie a “un piccolo gioiello di ristrutturazione che ha mantenuto la sua identità”, assieme alla sua facciata. “Speriamo che la partita di sabato vada per il verso giusto, e che lo stadio sia sempre gremito per la serie B”. Tre anni di lavori, per una spesa di 18 milioni di euro, di cui 13 milioni (circa due terzi) stanziati dalla Provincia: “Queste ristrutturazioni senza ricorrere a mutui - dice un orgoglioso Caramaschi - ci sono perché abbiamo una città finanziariamente sana”.

 

 

Per Walcher, in tre anni di cantiere, committenti e progettisti hanno lavorato a un unico obiettivo: “Avere a disposizione due tribune e 5539 posti complessivi, idonei per la Lega Pro e la serie B”. In vista di sabato “i giocatori si stanno allenando e devono concentrarsi. Sarà una partita mai giocata prima in Sudtirolo con tanti spettatori, con il tutto esaurito e molti tifosi del Padova che arriveranno senza biglietto”. Per questo, ricorda il vicesindaco, “si riunirà il Comitato sicurezza con il Questore e il Commissariato del Governo per capire come gestire il flusso di persone”. L’assessore della SVP ricorda le difficoltà affrontate: “Abbiamo poca esperienza nella costruzione di stadi in Alto Adige, ma l’architetto Dejaco ha portato la sua esperienza internazionale in materia, nel progetto e nella direzione lavori”. “Sono fiero di un cantiere ottimamente organizzato, che ci ha consentito di giocare in casa durante i lavori”. Il Covid è costato tempo, ma ora è pronto “il nostro stadio olimpico di Bolzano”. E non resta che “vincere la prima partita”.

 

 

La parola poi passa al progettista, l’architetto Ralf Dejaco: “C’erano delle scelte da compiere: la prima era trovare un modo di presentare questa costruzione con la parte storica e quella nuova”. Il Druso è un edificio “di 115 metri con in mezzo una porzione storica che non andava persa, ma messa in scena”. Di qui la decisione del grigio con cemento in vista, “approvato anche dalle Belle Arti”. “La principale scelta funzionale - prosegue Dejaco - è stata collocare i vani spogliatoi, la sala stampa e così via al piano terra, con tre salite al primo piano e al secondo piano l’area business, con una grande sala per eventi anche extra-calcistici”. Altra scelta è stata “non collocare una recinzione, cioè una rete davanti al pubblico: ci siamo battuti per questo e la Lega Calcio ci ha dato una mano. Dopo decine di riunioni, anche a Roma, e con quattro questori diversi di Bolzano, abbiamo ottenuto questo risultato. Al di sopra di un muro di due metri, parte la tribuna.”

 

 

Infine la tribuna Canazza è stata mantenuta. “L’ha progettata l’ingegner Michele Lettieri, il padre dei prati del Talvera e insegnante alle geometri” sottolinea l’architetto di Bressanone, “un ingegnere in gamba: la realizzazione della sua tribuna è di una finezza rara, artigianale, con delle volte artigianalmente realizzate assai bene. Con il restauro statico e alzando di un livello le tribune siamo riusciti a valorizzarla. Sono contento di aver preso questa decisione, avallata dalla commissione edilizia, dal sindaco e dal vicesindaco. È un piccolo gioiello”.

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Domenica Sputo Mer, 04/13/2022 - 20:24

Fermo restando che la ristrutturazione del Druso risulta essere un vero gioiello, uno stadio nuovo fuori città sarebbe stata una scelta più al passo coi tempi.
Quando l’FC Südtirol raggiungerà la serie B, i residenti sperimenteranno le tifoserie con la T maiuscola, come ad esempio gli ultras dell’Ascoli. Con tanti auguri.
Per ora, in vista di sabato, possiamo solo sperare che quelli del Padova non distruggano i bagni, come hanno fatto recentemente nello stadio della Pro Vercelli… magari decideranno di smontarli e portarseli via visto che sono nuovi.

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