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“La Svp faccia valere i suoi voti”

Il governo giallo-verde potrebbe arenarsi prima di iniziare. Pöder: “In Senato la maggioranza è risicata, la Svp apra le trattative”. Oggi nuovo incontro Di Maio-Salvini.
Andreas Pöder
Foto: Hannes Prousch

Le trattative per chiudere l’intesa sui 22 punti del contratto - pietra angolare per il programma del nuovo governo Lega-Movimento 5 stelle - e sul nome del candidato premier (che potrebbe essere annunciato oggi, 14 maggio) proseguono a velocità da crociera, mentre i dioscuri Di Maio e Salvini distribuiscono ottimismo. In questo clima di incertezza, che ci accompagna del resto dal 5 marzo scorso - e con l’arbitro (giammai notaio) Mattarella che, evocando il predecessore Einaudi, dà un chiaro avvertimento ai partiti, ricordando loro che è il Capo dello Stato a incaricare il Presidente del Consiglio e nomina i ministri dopo averne ascoltato le proposte -, c’è qualcuno che, sul piano locale, è pronto a dispensare consigli.

Pallottoliere alla mano Andreas Pöder, leader di BürgerUnion, riassume così lo stato delle cose: “In Senato Lega e M5S arrivano a 167 senatori, solo 6 sopra la maggioranza assoluta di 161 Senatori, quindi il rischio di andare sotto al primo voto di fiducia c‘è, se non tutti i senatori saranno presenti o qualcuno non vota la fiducia. La SVP e il Gruppo delle Autonomie dovrebbero staccarsi dalla sinistra e far valere i propri voti, aprendo le trattative con la nuova maggioranzaSi potrebbero chiedere nuove competenze per l’autonomia”. In materia di sanità, per esempio, ma anche di sicurezza, istruzione e di pensioni.

Dato che Forza Italia (l'ex premier Berlusconi riabilitato e ricandidabile, salvo ricorsi da parte della Procura generale, ha già il suo collegio prenotato in Trentino, assicura la fedelissima Biancofiore) e Fratelli d’Italia non faranno parte del futuro governo giallo-verde la Svp potrebbe approfittarne e dare un nuovo, “amichevole”, corso all’autonomia. La Lega sarà tutt’orecchi, sostiene Pöder.