Economia | Il caso

Tim, c’è l’accordo

Dopo un lungo braccio di ferro fra l’azienda e i sindacati la soluzione: contratti di solidarietà per i 30mila lavoratori, di cui 165 in Alto Adige, al posto della cigs.
Tim
Foto: upi

Contratto di solidarietà al posto della cassa integrazione e uscite solo volontarie. Questo l’accordo raggiunto dai sindacati (hanno firmato tutte le organizzazioni di categoria: Uilcom Uil, Fistel Cisl, Slc Cigl e Ugl) e dalla Tim al termine di una lunga trattativa conclusasi la notte scorsa, con la mediazione del governo. All’incontro ha anche partecipato il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio.

Più in dettaglio la cigs di 12 mesi per 29.736 lavoratoridi cui 165 in Alto Adige - è stata tramutata in solidarietà difensiva, mentre i 4.500 esuberi strutturali previsti sono stati completamente assorbiti dall’utilizzo di strumenti volontari di uscita con l’utilizzo di prepensionamenti.

1.000 lavoratori saranno collocati in prepensionamento già nel 2018 con l'isopensione (un trattamento a cui accede il lavoratore che sottoscrive un accordo di esodo con prepensionamento a carico dell'azienda. Dal momento in cui smette di lavorare fino a quando matura la decorrenza della pensione, percepisce un importo mensile pagato dall'ex datore di lavoro, ndr), nel biennio 2019-2020 potranno essere prepensionati i lavoratori che maturano il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2024-2025 rispetto a una base esodabile individuata di massimo 4.000 unità

Soddisfazione per il risultato raggiunto ha espresso Di Maio specificando che saranno creati dei tavoli di lavoro “per controllare che questo accordo venga attuato bene”.

 

 

L’azienda e i sindacati si sono impegnati anche ad aprire un confronto sulla contrattazione di secondo livello a settembre 2018, con focus su: la situazione dei livelli inquadramentali, il part time, le dinamiche economiche e normative della parte on field e lo smartworking.