Ambiente | Bolzano

Un buco nell’acqua chiamato Waltherpark

Il Comune ribadisce il rispetto delle prescrizioni ma gli stessi progettisti avevano previsto di intercettare la falda. Oggi una serata informativa per fare chiarezza.
Waltherpark 22/06/2021
Foto: Claudio Campedelli

Un lago in centro a Bolzano. Non è fantasia ma il frutto dei lavori per la realizzazione del mega progetto del centro commerciale voluto dall'imprenditore austriaco René Benko, al centro della cronaca per aver intercettato la falda acquifera durante gli scavi. 
A settembre è arrivata la risposta del Comune di Bolzano in merito all’interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione del Team-K, in cui nello specifico si chiedeva che cosa intendesse fare l’Amministrazione per salvaguardare la falda acquifera bolzanina, la relativa qualità dell’acqua potabile e come avvenissero i controlli sull’effettivo rispetto delle prescrizioni vincolanti allegate alla concessione edilizia.


Il contenuto, a firma degli assessori competenti Fattor e Rabini è stato giudicato parziale (due risposte per tre domande) e, a detta degli stessi consiglieri di opposizione, vago e poco rassicurante.
Il Comune, pur non presentando dati e rilevamenti a riguardo, afferma che le prescrizioni sono state rispettate, che possono essere “violate” se il periodo in cui vengono eseguiti gli scavi sono quelli considerati di "bassa" (sebbene il punto 24 della Deliberazione della Giunta Provinciale n.1323 del 11/12/2018 dica espressamente che "La perforazione per la posa degli ancoraggi non deve in nessun caso essere spinta oltre quota 246,10 m”) e che l’allagamento del cantiere sia da imputare a un innalzamento giudicato anomalo della falda, sentenza smentita dal rilevamento storico della falda stessa, la quale non solo, come si evince dai grafici, non può essere propriamente definita per il suo andamento regolare, ma nel corso degli anni non sono stati rari picchi di tale entità. Inoltre, andrebbe specificato che la stessa relazione tecnica inerente alla variante del progetto Waltherpark presentata in data 30.08.2018, prevedeva la necessità di intercettare la falda acquifera per circa il 40% della superficie totale del cantiere, un’operazione che avrebbe dovuto essere stata scongiurata proprio dalle prescrizioni provinciali deliberate il dicembre successivo.

 

 



Per questi e molti altri motivi, l'associazione Ambiente e Salute e lo Spazio Autogestito 77 hanno deciso di organizzare questa sera alle ore 20.30 nei locali di Via Dalmazia un momento di approfondimento aperto alla cittadinanza  sul progetto Waltherpark e la sua realizzazione assieme alla geologa ed ex presidente di Legambiente Alto Adige Silvia Forti (QUI l'evento Facebook). “Durante i lavori di costruzione del centro commerciale denominato Waltherpark nel centro di Bolzano - si legge nell’invito - dal mese di giugno, lo scavo è stato, ed è tuttora, sommerso da circa 3 metri d'acqua. Il centro commerciale Waltherpark è stato fin dall'inizio contestato per vari motivi e infine autorizzato dall'amministrazione provinciale e comunale. La società civile ha protestato contro questa "grande opera" che sconvolge la città nella sua vivibilità. L'iter amministrativo ha richiesto una valutazione d'impatto ambientale (V.I.A.) e l'autorizzazione alla costruzione prescrive alcune limitazioni che riguardano, tra l'altro, la tutela della falda acquifera sotterranea che  garantisce la qualità dell'acqua potabile a Bolzano. Inoltre, le prescrizioni prevedono la realizzazione di due pozzi di controllo del livello di falda per potere determinare in anticipo il livello e che sia garantita, in base ai valori rilevati nei pozzi, una copertura di almeno un metro di terra sopra il livello massimo di falda; infine, il divieto assoluto di aggottamento (pompare l'acqua in un altro luogo). Le cittadine e i cittadini posso vedere con i propri occhi com'è la situazione nello scavo, sommerso da mesi da un vero e proprio lago. E' arrivato il momento - sottolineano gli organizzatori - di mettere in campo pratiche per la salvaguardia del bene comune”.