Politica | Sudtirolo/Resistenza

Bella Ciao, bella impossibile

I simboli della Resistenza Italiana non possono essere trasferiti semplicisticamente al Sudtirolo. Qui di Resistenze ce ne sono state due diverse.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Bella Ciao, la canzone simbolo della Resistenza Italiana, non è mai risuonata spontaneamente nelle valli del Sudtirolo. Innanzitutto perchè di Resistenza al Fascismo ed al Nazismo ce n'è stata poca. O meglio ci sono state DUE diverse Resistenze, incomunicabili tra loro. La prima Resistenza è quella esercitata dai Sudtirolesi di lingua tedesca per ventun'anni, dal 1922 al 1943, contro l'oppressione del regime fascista verso di loro, la loro lingua, la loro cultura e contemporaneamente resisetnza contro l'appartenza della provincia di Bolzano allo Stato Italiano. Fu una resistenza diffusa fino negli ultimi masi di montagna, ma priva di riferimenti nel movimento italiano che stava crescendo in quegli anni in Italia. La figura simbolica di riferimento era quella di Andreas Hofer, eroe ottocentesco della libertà del popolo sudtirolese; le militanti di questa Resistenza erano prima di tutto le maestre delle Katakombenschulen (scuole clandestine in lingua tedesca). Si contarono in quel periodo tra i sudtirolesi, centinaia di arresti e condanne al confino.
La seconda Resistenza fu quella degli altoatesini di lingua italiana quando, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 le truppe tedesche della Wehrmacht entrarono in provincia ed esercitarono ogni forma di repressione e di violenza nei confronti dei cittadini di lingua italiana. Repressione, arresti e deportazioni. Vendette dei Sudtirolesi verso gli Altoatesini che evevano collaborato attivamente con le autorità fasciste.
Un pendolo della storia che ha visto prima i sudtirolesi contro i fascisti (anche in nome della loro identità etnica) e poi gli italiani contro i nazisti (anche per salvaguardare l' appartenenza dell'Alto Adige all'Italia).
Poi un immediato dopoguerra con le truppe USA che liberano il Sudtirolo e lo definiscono "disputet area" (area con appartenenza contestata). Solo con l'accordo di pace di Parigi nel 1946, le Potenze vincitrici della seconda Guerra Mondiale e per la loro parte, Italia ed Austria (Degasperi e Gruber) definiscono lo Status giuridico dell'Alto Adige/Südtirol, assegnadolo all'Italia (Settembre 1946).
I rappresentanti delle DUE Resistenze non hanno mai trovato un accordo tra di loro: il CLN determinato a difendere il confine del Brennero, l'Andreas Hofer Bund ad ottenere il diritto di autodeterminazione per i Sudtirolesi ed il ritorno all'Austria.
Una divisione che ha attraversato la società locale e il valore simbolico delle ricorrenze (25 Aprile), delle parole (Resistenza) e delle canzoni (Bella Ciao). C'è ancora molto da fare perchè le DUE resistenze si incontrino e cantino una stessa canzone.
(www.albertostenico.it)