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Casino Royale altoatesino

Marchio “Sussex Royal”: si profilano beghe legali per i duchi Harry e Meghan. E l’Alto Adige ci mette lo zampino.
Sussex Royal
Foto: upi

Le vicissitudini dei reali britannici tengono banco più che mai in questi giorni anche sulle maggiori testate italiane, e sul caso della “exit strategy” del principe Harry Windsor e della consorte Meghan Markle lo zampino ce lo mette pure l’Alto Adige.

I fatti: si prospetta una battaglia legale per proteggere il marchio “Sussex Royal”, marchio che aiuterebbe i coniugi a sostenersi economicamente ora che hanno deciso di non assolvere più i loro compiti nella famiglia reale. Una richiesta è stata inoltrata alle autorità competenti Ue (l’EUIPO, European Union Intellectual Property Office) per poterne fare uso quale brand per una vasta gamma di beni, tra cui anche birre e gioielli, come riporta il quotidiano inglese Guardian. A quanto pare tale richiesta sarebbe stata presentata, giovedì 9 gennaio, da Ui Phoenix Kerbl, designer austriaco di stanza a Bolzano che ha verosimilmente fiutato l’affare dal momento che il “Sussex Royal” era stato depositato solo nel Regno Unito. La proprietà è stata assegnata ai duchi a dicembre ma, come ha sottolineato l’avvocato Sally Britton sul Guardian, bisognerà capire se la regina consentirà alla coppia di continuare a servirsi del marchio unito al logo della corona.

 

 

Intanto a sfregarsi le mani è l’imprenditore austriaco, che fra l’altro è anche il referente della Talking Waters Society, associazione altoatesina che lo scorso settembre ha lanciato un peculiare progetto che sarà inaugurato il 20 giugno del 2020. Si tratta di un’installazione che l’artista danese Olafur Eliasson sta realizzando a 3200 metri di quota, in Val Senales, dedicata all’agonia dei ghiacciai causata dal cambiamento climatico. Il “royal-ginepraio” è un surplus.