Ambiente | Aeroporto

“Bolzano si faccia valere”

Duro attacco del comitato no-airport a Caramaschi. “Dov’è la voce del Comune sullo scalo di S. Giacomo?”. I Verdi incalzano la giunta sulla vendita delle quote Abd.
Aeroporto Bolzano
Foto: upi

C’è un fronte compatto che sull’aeroporto locale non molla di un millimetro. La comunità comprensoriale Oltradige e Bassa Atesina con la sua delibera che chiede di archiviare definitivamente il Masterplan della Abd e il prolungamento della pista di atterraggio; il Dachverband für Natur und Umweltschutz, l’Alpenverrein, l’Heimatpflegeverband, gli abitanti della zona aeroportuale, i comitati No Airport di Laives e Bolzano, e anche la politica con i Verdi in testa che insistono a difendere a spada tratta il risultato della consultazione popolare del 2016 attraverso il quale la maggioranza degli altoatesini votanti bocciò la legge provinciale che conteneva norme per il piano di sviluppo e il finanziamento pubblico dell'aeroporto. In questo quadro tuttavia, denuncia Argante Brancalion, portavoce del comitato no-airport del capoluogo, “manca sorprendentemente il Comune di Bolzano che non proferisce parola. Eppure una parte della struttura aeroportuale insiste sul territorio comunale. Lo stesso Comune con in testa l’assessorato all’ambiente da un paio di anni è impegnato in una lotta senza quartiere sul fronte del traffico e le sue emissioni che accelerano la nostra morte”.

 

Dov’è Bolzano?

 

Pur riconoscendo la volontà da parte dell’amministrazione comunale di mettere in campo interventi volti a ridurre il traffico cittadino, limitare il numero di pendolari con le auto private puntando sul potenziamento dei mezzi pubblici, i grandi progetti per la viabilità cittadina e per l’A22, il tram, la lotta all’inquinamento, Brancalion nota una sorta di “schizofrenia nel comportamento del Comune; alla Valutazione di Impatto ambientale per il Walter Park il Comune di Bolzano non ha presentato nessuna osservazione, eppure il progetto prevede 850 parcheggi di cui 595 a rotazione che significa 5900 auto in entrata e uscita in una zona che già ha un traffico di quasi 10.000 auto al giorno col relativo impatto sui tassi di inquinamento, come se questo non riguardasse il Comune. Anche sull’aeroporto di S. Giacomo - aggiunge - non abbiamo sentito voce eppure sopra la città voleranno un numero per ora imprecisato di aerei fino a 70 posti che inquineranno ancora di più l’aria non certo sana della città. Un silenzio questo che preoccupa”.

L’abilità del sindaco Caramaschi nel farsi sentire dalla Provincia è ormai leggenda. Aspettiamo la sua forte voce anche sul tema dell’aeroporto

Poi la provocazione: “Non si tratta più ora di decidere se essere contro o a favore dell’aeroporto ma piuttosto se essere contro o a favore di nuovi ulteriori inquinanti. Silenzio! Eppure il Sindaco è responsabile della salute dei propri concittadini. Sarà mica che non ci ama? …fino alle prossime elezioni”.
Per i membri del comitato no-airport è questo il momento per il Comune di far valere il proprio peso di capoluogo sulla Provincia “per una definizione del numero e tipo di velivoli, degli orari, ecc. insomma qualche paletto a salvaguardia dell'ambiente cittadino, prima della firma del contratto con i nuovi gestori che ad ora sembra essere una sorta di carta bianca senza né regole né controlli. L’abilità del sindaco Caramaschi nel farsi sentire dalla Provincia è ormai leggenda. Aspettiamo la sua forte voce anche sul tema dell’aeroporto”.

 

“Abbiamo sempre seguito le regole”

 

Ieri, 14 maggio, intanto la questione dell’aeroporto è tornata sui banchi del consiglio provinciale con un’interrogazione del Gruppo Verde riguardo la vendita delle quote ABD da parte della Provincia, per le quali erano stati richiesti 3,8 milioni di euro, e offerti dalla cordata aggiudicataria (Josef Gostner, Rene Benko e Hans Peter Haselsteiner) 4 milioni di euro, somma inferiore alla liquidità disponibile (5,7 milioni).

Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler hanno chiesto se il prezzo di gara fosse adeguato al valore effettivo della società, e se non si rischiasse una citazione della Provincia per danno erariale. Nel rispondere la giunta ha spiegato che la documentazione era stata sottoposta in via preventiva al Ministero dei Trasporti all’Enac e agli altri enti competenti, e che il prezzo era stato valutato dall’Agenzia PWC, con considerazione anche di patrimonio e aspettative delle entrate. “I ricorsi sono sempre possibili, ma non per questo fondati; ogni cittadino può fare segnalazione all’ANAC e questa apre un fascicolo. In seguito a segnalazione, l’ANAC ha chiesto informazioni alla Provincia, noi però abbiamo sempre seguito le regole”, così il presidente della giunta Arno Kompatscher.