Politica | Misure e obiettivi

Come sarà il futuro dell’agricoltura

Il Piano decennale di Schuler per il settore in Alto Adige: sostenibilità e funzione sociale. “Coltivatori e cittadini devono fare un altro passo l’uno verso l’altro”.
Agricoltura
Foto: Asp

Una stretta intesa tra agricoltura e società e la missione della sostenibilità. Su questi due concetti-cardine fa affidamento l’assessore Arnold Schuler che oggi (14 maggio), dopo vari confronti con i coltivatori locali e la popolazione, ha presentato il Piano strategico per il futuro dell’agricoltura altoatesina, che va a inserirsi nel solco dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu.

“Se vogliamo mantenere le nostre aziende agricole a conduzione famigliare, non solo dobbiamo tenere conto del cambiamento, ma dobbiamo anche contribuire attivamente a definirlo” ha spiegato Schuler sottolineando che il progetto, denominato “Agricoltura 2030”, può essere implementato solo se la società avrà chiaro il ruolo che l’agricoltura intende svolgere nel futuro. Per l’assessore Svp da un lato i cittadini hanno grandi aspettative nei confronti dell’agricoltura, dall’altro anche la popolazione deve essere responsabilizzata e coinvolta con il proprio comportamento quotidiano nella definizione di un’agricoltura sostenibile. “Agricoltori e cittadini devono fare un altro passo l’uno verso l’altro - ha detto Schuler -. Deve essere rafforzata la considerazione sociale nei confronti dei contadini che svolgono un lavoro molto importante e ricco di responsabilità”.

 

Nel Piano sono stati analizzati vari settori: oltre alla triade dell’ortofrutticolo, vitivinicolo e lattiero-caseario, altri sei comparti nei quali nei prossimi anni sono previsti dei cambiamenti, tra questi il clima, la riduzione di CO2, biodiversità e società. Partendo dalla situazione attuale sono stati definiti gli obiettivi e le misure concrete per raggiungerli nella prossima decade. La direzione che l’agricoltura altoatesina intende seguire:

    •    Sostegno alle aziende agricole familiari: per preservare ciò che rappresenta una specificità del nostro territorio. L’Alto Adige dovrà continuare a essere, anche in futuro, il territorio per eccellenza delle aziende agricole a gestione familiare.
    •    Equilibrio tra ecosistema e clima: per poter vivere e produrre in un ambiente salubre. Anche in futuro l’Alto Adige dovrà essere il territorio per eccellenza della biodiversità, caratterizzato da acque pulite e terreni fertili.
    •    Potenziamento della ricerca: per garantire che alla base delle nostre attività vi siano solide conoscenze scientifiche. L’Alto Adige dovrà diventare il polo della ricerca sull’agricoltura di montagna.
    •    Nuovo orientamento alle agevolazioni: nei prossimi anni le agevolazioni saranno sempre più vincolate a interventi in campo ambientale.
    •    Valorizzazione del marchio Alto Adige: per poter trarre vantaggio dai valori che conferiscono attrattività al nostro territorio e poterli migliorare. Il futuro è dei prodotti di pregio – l’Alto Adige diventerà il territorio dei prodotti premium.
    •    Consenso della società: affinché produttori e consumatori perseguano obiettivi comuni. A tal fine è necessario avviare un dialogo alla pari, un confronto fondato sulla stima reciproca.

Molto lavoro preparatorio è già stato svolto, dicono dalla Provincia; lo sviluppo sostenibile è una strategia di sopravvivenza per il futuro dell’agricoltura. “Oltre all’ambiente e alla protezione del clima, sono indispensabili un reddito sicuro per gli agricoltori e il mantenimento delle aziende agricole a conduzione familiare” ha concluso Schuler.

 

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Salto User
Silke Raffeiner Sab, 05/15/2021 - 22:51

Wieso schreibt niemand darüber, dass dieses Strategiepapier, das ja die Richtung für die nächsten zehn Jahre vorgibt, vorsieht, an der Landwirtschaftlichen Versuchsanstalt Laimburg mit "neuesten Technologien" (Cis-Genetik, Genom-Editierung) "resistente und robuste Sorten" zu züchten (S. 31)? Offenbar sollen uns schon in naher Zukunft Gentech-Äpfel Made in Südtirol aufgetischt werden. Wie passt das mit der Vision von Südtirol als "Land der Biodiversität" zusammen? Wie mit dem Wunsch der Verbraucherinnen und Verbraucher nach gentechnikFREIEN Nahrungsmitteln?
Wer sich über die Risiken dieser neuen gentechnischen Verfahren informieren möchte, findet übrigens hier hilfreiche Factsheets: https://www.gentechfrei.ch/de/publikationen/fact-sheets

Sab, 05/15/2021 - 22:51 Collegamento permanente