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Una nuova ‘emergenza moschea’?

Nell'occhio del ciclone via Volta. La Lega Nord lancia l’allarme: “Il comune non vigila”. La replica dell’assessore in pectore Repetto: “le solite strumentalizzazioni”.

Ad innescare il tutto è stato un articolo pubblicato dal quotidiano Alto Adige, dal titolo giusto solo un poco forzato (“Aperta in via Volta la nuova moschea”). 
I consiglieri comunali della Lega Nord Marco Galateo e Filippo Maturi non hanno aspettato nemmeno un secondo e si sono fiondati sul posto, un piccolo insediamento artigianale vicino al sottopasso di via via Volta ed a adiacente alla ‘terra di nessuno’ che si trova tra il Manus e la ferrovia. Realizzando una ‘diretta Facebook’ di 8 minuti, alla fine visualizzata da quasi duemila persone, Galateo ha riassunto il contenuto dell’articolo del quotidiano, sollevando una serie di interrogativi e in sostanza preannunciando una interrogazione al sindaco. 

 

 

Il primo interrogativo della Lega riguarda i soldi (pare 240mila euro) utilizzati dall’Associazione Famiglie Maghrebine per acquistare il primo piano dell’immobile situato al numero 1 di via Volta. Galateo e Maturi in particolare si sono domandati quale sia la provenienza di quella parte dell’importo che - secondo le stesse dichiarazioni dei responsabili dell’associazione - sarebbe giunta dall’estero. 
Successivamente i due consiglieri leghisti si sono domandati se i nuovi proprietari dell’immobile siano in possesso delle necessarie autorizzazioni per poter adibire la struttura a luogo di culto ed anche alla preparazione di pasti, come sta avvenendo in questi giorni di Ramadan. Particolare preoccupazione Maturi e Galateo l’hanno manifestata per il fatto che la struttura parrebbe essere frequentata non da 100 persone come dichiarato dall’Associazione Famiglie Maghrebine, ma addirittura da 300/400

Il video dei due consiglieri comunali leghisti, una volta pubblicato su Facebook, è stato naturalmente sommerso da decine e decine di commenti. Tutti fortemente preoccupati e ostili nei confronti dei gestori e dei frequentatori della struttura. Tra essi molti hanno invocato l’intervento delle ruspe di Salvini, che alcuni hanno detto detto andrebbero usate anche con i politici e i comuni ‘colpevoli di dare il consenso’. Tra i commentatori è comparso anche il consigliere comunale di Casapound Sandro Trigolo, affermando di aver visto personalmente “giovedi sera verso le 23.30 uscire da quel cortile circa 400 persone tra cui moltissime donne con bambini al seguito” e di essersi “fermato li davanti fino alle 1 di notte”. 

Ma, insomma, il Comune è o no consapevole di quanto sta avvenendo in via Volta?
Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, interpellato da Salto, ha detto di non aver avuto tempo in questi giorni per seguire la vicenda essendo troppo preso dalle trattative in corso in vista delle due sedute del consiglio comunale che tra oggi e giovedì dovrebbero varare la nuova giunta comunale di Bolzano.
A risponderci è stato allora l’assessore alle politiche sociali in pectore Sandro Repetto

“L’associazione Famiglie Maghrebine si è trasferita da viale Europa dove avevano a disposizione solo 60 metri quadri. E’ davvero stucchevole che ora si rivivano le logiche che a suo tempo portarono alla protesta quando venne aperta la sala di preghiera di via Macello. I musulmani ci sono e con loro bisogna convivere. La Costituzione prevede la libertà di culto e loro non hanno preso un euro dall’amministrazione comunale. Naturalmente i permessi devono essere in regola, ma a Bolzano di situazioni di questo tipo ce ne sono tre o quattro. Mi sembra che la protesta sia davvero strumentale. Si tratta delle classiche battaglie che prendono la pancia della gente.”

A proposito della gente: nonostante l’acqua gettata sul fuoco ‘il caso della moschea di via Volta’ godrà stasera addirittura di una ribalta nazionale, essendo previsto un collegamento televisivo nell’ambito della trasmissione “Dalla vostra parte”, condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4. In merito Marco Galateo ci ha assicurato che "l’operazione non è una iniziativa dei consiglieri leghisti" stessi ma "della redazione nazionale del programma". Galateo ha anche precisato che "nel corso del collegamento televisivo interverranno solo cittadini e non politici". 
L’appuntamento è per le ore 20.30 di oggi martedì 14 giugno 2016. 

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Mensch Ärgerdi… Mar, 06/14/2016 - 16:30

aha, e qual'è di preciso la norma che regola queste autorizzazioni? Sono stato e sono tutt'ora membro di alcune associazioni di Bolzano e dintorni. Nei classici "baretti" nelle sedi delle stesse (compresa una parrocchia) non ho mai visto nulla del genere, ne sentito che si debba avere un'autorizzazione, se non nel caso in cui si lucri sulla distribuzione di pasti e/o bevande.
Se una norma del genere esiste, sarebbe opportuno vedere in futuro altri video di sopraluoghi dei signori leghisti in tutte le associazioni, società sportive, luoghi di culto ecc... ma ho come l'impressione che tutto questo zelo per la salvaguardià della legalità nelle associazioni verrà a mancare.

Mar, 06/14/2016 - 16:30 Collegamento permanente
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luigi spagnolli Mar, 06/14/2016 - 17:31

Innanzitutto è disdicevole che si usi la parola "moschea" per una sede di associazione usata anche come sala di preghiera. A Bolzano non ci sono moschee. Scrivere balle, come fanno talvolta, come anche in questo caso, i nostri media disinformati e disinformanti, subito ripresi dai politicanti a caccia di facile consenso populista, crea ulteriore disinformazione e quindi dubbi, sospetti, paure.
Come dice saggiamente Repetto, i musulmani esistono, sono nostri concittadini (oltre 6000 a Bolzano), e se non hanno uno spazio regolare dove trovarsi, si troveranno in modo irregolare. Per le Istituzioni, Stato, Provincia, Comune, Forze dell'Ordine, non c'e alcun dubbio: si devono comportare in modo regolare. Questi di cui si parla hanno costituito un'associazione, si sono procurati uno stabile, si sono procurati concessioni, autorizzazioni e licenze, si sono pagati i lavori, si pagano l'affitto.
I politicanti cialtroneschi che si riempiono la bocca di scemenze facciano il loro mestiere: vadano negli uffici a controllare se le carte sono a posto. Prima, stiano zitti, perché dicendo quello che dicono creano paure non fondate; poi, se tutto è a posto, come è, riconoscano che quella sede, che non è una moschea, è adeguata sia come collocazione che come uso. E se non è così, denuncino quello che non va, e il Comune e la Polizia interverranno.
Troppo comodo, care Lega e Casapound, raccontare balle per far venir paura alla gente e poi proporsi come i salvatori della patria: la patria è salvata da chi, giorno per giorno, fa il suo lavoro in silenzio e bene, come gli impiegati del Comune, i Vigili e i Poliziotti. Un grazie a loro, ed alle persone serie come quei concittadini musulmani che, con il proprio denaro ed il proprio lavoro, si sono costruiti una sede in regola.

Mar, 06/14/2016 - 17:31 Collegamento permanente
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Paolo Gelmo Mer, 06/15/2016 - 13:15

Sottoscrivo in pieno quanto scritto da Luigi Spagnolli. Pur essendo ateo.. a periodi anche “militante”, mi fa piacere essere pienamente d’accordo con lui.

Detto questo e al di là della pessima opinione che ho delle religioni, devo aggiungere che se l’Italia, l’Alto Adige e Bolzano - cittadini e istituzioni -, avessero a cuore la libertà di culto e di professione religiosa, i musulmani non sarebbero costretti a ritrovarsi distanti dal centro, per di più in una zona industriale e in un capannone tra le officine per celebrare i loro riti.

Non sto dicendo che il comune debba regalare terreno e concedere contributi come li concede alla Chiesa cattolica, per costruire costose e sovradimensionate chiese, nonostante che questa istituzione già riceva contributi dalla Provincia e che riceva pure l’8xmille delle tasse degli italiani, no, non sto dicendo questo. Sto solo sottolineando una macroscopica disparità.

Mer, 06/15/2016 - 13:15 Collegamento permanente