Cronaca | Raffronto 2009-2017

Dolomiti, tra effetto Unesco e serie tv

Dai dati sul turismo di IDM emerge la crescita di Braies, dove si gira Un passo dal cielo. Bene anche Siusi. Aichner: "Patrimonio dell'umanità, è ancora presto".
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Foto: Pinterest

L’effetto Dolomiti Unesco? Esiste, ma bisogna fare attenzione perché si confonde in parte con la crescita del turismo altoatesino e si vede meglio nel lungo periodo. Riguardo al singolo caso della valle di Braies, sembra pagare di più il successo della serie tv Un passo dal cielo (ora alla quinta edizione, in fase di riprese), che grazie alla potenza del mezzo televisivo ha portato le montagne dell’Alto Adige direttamente nelle case degli italiani.

Questa la valutazione di Thomas Aichner, responsabile del dipartimento marketing di IDM Alto Adige, di fronte ai dati ancora eterogenei sulle presenze turistiche dal 2009 al 2017 nelle zone dolomitiche. Non essendo ancora la mole di numeri pienamente elaborata, si può tentare un’analisi partendo da alcuni punti fermi.

 

Raffronto 2009-2017

Dal primo termine di riferimento, il 2009 appunto, l’anno in cui la Convenzione sul patrimonio materiale dell’umanità dell’Unesco nella riunione di Siviglia, ha dichiarato le Dolomiti (nelle province di Trento, Bolzano, Belluno, Udine, Pordenone) patrimonio dell’umanità, si è verificato un incremento di arrivi e pernottamenti nella gran parte delle località sudtirolesi. Anche se, avverte sempre Aichner, bisogna vedere l’andamento in crescita di tutto il comparto turistico provinciale, con il quale il fenomeno dolomitico sarebbe in linea.

 

 

“I risultati – afferma – sono effettivamente molto eterogenei. Si può dire che nelle zone Unesco sono aumentati i turisti, ma secondo me la media di crescita equivale a quella dell’Alto Adige in generale. Al lago di Braies ha una crescita molto sostanziosa ma credo me più per la serie Un passo dal cielo, mentre per le altre zone c’è un incremento medio del 10-20%”.

 

Badia e Siusi

Per fare alcuni esempi, Badia, il paese, è passato da 169.124 arrivi a 213.764 (+21%) e da 974.105 pernottamenti a 1.097.517 (619.495 di italiani), con un incremento dell’11%.

L’alpe di Siusi invece, che si discosta nella tabella per i numeri particolarmente brillanti, è passata da 49.763 arrivi a 77.933, con un +36%, e da 272.905 pernottamenti a 396.907. In quest’ultimo caso l’aumento è del 31%.

 

Pragser Tal-valle di Braies

E c’è poi, come detto, il dato della Pragser Tal, la valle di Braies. La zona che vanta il celebre lago verde incastonato tra le montagne ha avuto un beneficio elevato, passando da 27.987 arrivi totali a 43.863 (+36%) e da 127.770 a 145.549 pernottamenti complessivi (+12%). Gli ospiti italiani pesano rispettivamente per 17.498 e 28.253 unità (+38%, con un 2% in più che si collega all’analisi di Aichner) nel caso degli arrivi e per 81.223 e 96.501 (+16%) nel caso dei pernottamenti.

 

"Effetto Unesco più avanti"

Nel complesso tuttavia l’eterogeneità dei dati conferma quanto sia prematura una lettura definitiva sull’effetto Dolomiti Unesco per il turismo altoatesino. “Il dato di Braies, località speciale nell’ambito delle Dolomiti – conclude il manager – conferma la validità dell’intuizione sulla serie tv. Riguardo allo status di patrimonio dell’umanità, credo che l’apporto si vedrà più avanti”.