Economia | Energia

“Bonus elettrico di 59 euro”

Sale lo sconto per i 220.000 utenti altoatesini grazie “all’aumento di produzione delle centrali”, risponde Vettorato a Dello Sbarba. “Bonus, la soluzione migliore”.
energia, lampadina
Foto: Pixabay

Una buona notizia, anche rispetto ai dati negativi di settembre, per gli utenti dell’energia elettrica in Alto Adige. Il “bonus” che la Provincia ha introdotto la scorsa primavera a beneficio dei 220.000 titolari di utenza è in procinto di aumentare: dai 54 euro stimati inizialmente ai 59 euro che risultano dai calcoli basati sugli ultimi dati di produzione. A precisarlo è Giuliano Vettorato, vicepresidente della giunta con delega ad ambiente e energia, di fronte alla richiesta di chiarimenti sul tema posta dal consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba. L’aumento, spiega il numero due di Kompatscher, è legato all’incremento dell’attività delle centrali idroelettriche, i cui gestori in base allo Statuto di autonomia devono “girare” all’ente pubblico una parte di energia a titolo gratuito.

 

Il quesito: nessun favore ai produttori?

 

I dati sono stati resi noti in seguito all’interrogazione consiliare (dal titolo “Energia elettrica gratuita: la montagna - di promesse - partorirà il topolino?”) nella quale i Verdi biasimano l’amministrazione per non aver ancora portato a termine la promessa fatta dai politici alle ultime elezioni provinciali. Il gruppo di Dello Sbarba ritiene pochi i 54 euro all’anno, “15 centesimi” al giorno per utenza, e torna a proporre una soluzione differente. “Se ai produttori si chiedesse - domanda il consigliere -, invece di un forfait in denaro molto inferiore al prezzo di mercato della corrispondente energia, di fornire direttamente l’elettricità dovuta ai sensi dello Statuto, e questa fosse ‘girata’ gratuitamente alle famiglie, il beneficio per la popolazione non sarebbe più alto?”.

Vettorato risponde innanzitutto che il “compenso unitario”, la modalità alternativa comunque prevista dalla legge provinciale 18 del 1972, si è rivelato “fin dall’inizio più efficiente e di più facile applicazione rispetto al ritiro diretto”. Dunque nessun dietrofront sulla soluzione operativa che secondo i Verdi sarebbe un favore ai grandi produttori, tra cui figura il colosso a partecipazione pubblica Alperia

 

 

Aumenta il bonus

 

Per il varo e la liquidazione del bonus, chiarisce la Provincia, si attende il via libera dell’Authority Arera. Intanto sono disponibili i numeri: se per il 2018 il compenso unitario è stato pari a 11 milioni e 271.370,95 euro, per il 2019 - la fonte è sempre Vettorato - si sale a 12 milioni e 999.612,81 euro. Che corrispondono ad un quantitativo di energia gratuita che passa da 165.711.590,31 kWh (165,71 GWh) a 176 milioni di kWh (176,00 GWh), grazie all’aumento della produzione. 

“Alla luce dell’aumento di tale corrispettivo - precisa Vettorato -, si sottolinea come, a fronti delle stimate circa 220.000 utenze beneficiarie, aumenterebbe anche il bonus elettrico, che salirebbe a 59 euro per utenza”.

 

Vettorato: sistema più equo

 

Il vicepresidente torna infine a difendere la modalità prescelta: “Il bonus elettrico, rivolto direttamente alle utenze familiari, è ritenuto il sistema più adeguato ed equo per permettere al più ampio numero di cittadini della Provincia di beneficiare direttamente dell’energia gratuita. Il sistema del ‘ritiro diretto’ e della fornitura diretta dell’energia gratuita ad enti ed istituzioni pubbliche è stato attuato in passato, ma non ha dato risultati soddisfacenti. Tale sistema non sarebbe inoltre direttamente attuabile dalla Provincia (che non ha una propria struttura di distribuzione) ma richiederebbe comunque l’intervento di operatori privati terzi, in funzione di trader finali dell’energia, da scegliere e compensare secondo le regole, anche comunitarie, della concorrenza e del mercato”.