Economia | L'indagine

Il gender gap vale anche per le pensioni

In Alto Adige una donna percepisce mediamente il 32,8% in meno rispetto a un uomo. Nel 2017 i più ricchi percepiscono 5 volte la pensione dei più poveri.
Anziani
Foto: Pixabay

Se si parla di lavoro il divario fra uomini e donne è considerevole anche sul piano pensionistico. È quanto emerge da un’indagine ASTAT relativa al 2017. Le donne, che rappresentano il 52,9% dei beneficiari totali di pensioni, ricevono nel complesso solo il 43,0% del totale dei redditi da pensione della provincia di Bolzano. Gli uomini, che costituiscono il 47,1% dei pensionati, percepiscono invece il 57,0% dei redditi da pensione complessivi. Il reddito medio da pensione di un uomo è pari a 22.722 euro. Quello di una donna è pari a 15.275 euro. Partendo da questi valori ne deriva un gender gap pensionistico pari al 32,8%. Detto in altre parole, fatto cento il reddito da pensione di un uomo altoatesino, una pensionata percepisce mediamente il 32,8% in meno. Questo rappresenta una differenza molto più forte di quanto non sia quella sui salari (pari al 17,2% nel 2017). Il divario di genere nelle pensioni è anche il risultato del fatto che le donne nella loro carriera hanno lavorato meno ore e/o anni, ricevendo di conseguenza salari più bassi e versando meno contributi. 

 

 

Guardando al quadro generale, sempre nel 2017, sono stati erogati 170.244 trattamenti pensionistici a 126.177 pensionati per 2,4 miliardi di euro. Ciò corrisponde ad un aumento rispettivamente dello 0,4% e dello 0,6% rispetto all’anno precedente.  

 

Confronti e pluripensionati

 

Costo alto della vita, pensioni sostanziose. E in effetti in Alto Adige l’importo medio annuo delle pensioni è pari a 13.920 euro e supera di oltre mille euro il valore medio nazionale (12.478 euro). L’importo massimo è stato rilevato nel Lazio (14.175 euro), mentre quello minimo in Calabria (10.245 euro). La discreta performance altoatesina viene un po’ ridimensionata, se si rapporta l’importo medio delle pensioni con il PIL pro capite. Il valore così calcolato misura l’adeguatezza delle pensioni al tenore di vita del territorio in questione. Tale indice di beneficio relativo raggiunge il valore più basso in Alto Adige (32,9%) contro il 43,8% registrato nella media italiana. L’indice di beneficio relativo più alto viene registrato in Sicilia (64,0%). 

Un altro dato da sottolineare è quello che riguarda i pluripensionati: il 29,2% di chi percepisce una pensione dispone di più di un trattamento pensionistico. Gran parte delle persone (102.286 individui) riceve una pensione di vecchiaia o anzianità contributiva che, per la maggioranza dei loro beneficiari (69,5%), rappresenta l’unico reddito da pensione. La seconda tipologia di pensione per beneficiario è quella per superstiti, che viene erogata a 30.537 persone. Solamente il 22,3% di questi individui dispone di quest’unica pensione. La maggioranza di loro, il 77,7%, riceve una o più pensioni aggiuntive, prevalentemente di una tipologia diversa (ad esempio pensione assistenziale). 

 

Ricchi e poveri

 

Dalla fotografia dell’ASTAT si evince inoltre che la distribuzione dei redditi da pensione di vecchiaia rispecchia la situazione reddituale dei percettori desunta dai contributi previdenziali versati durante la loro attività professionale. Analogamente ai redditi da lavoro, anche quelli da pensione di vecchiaia sono distribuiti in maniera diseguale: i più ricchi percepiscono 5 volte la pensione dei più poveri. Per illustrare tale fenomeno è utile la scomposizione in decili (ciascuno dei nove valori che, in una distribuzione di dati disposti in ordine crescente o decrescente, la dividono in dieci parti di frequenza uguale, ndr). Il 10% più povero dei percettori di pensioni di vecchiaia riceve appena il 2,7% della somma totale delle pensioni di vecchiaia, mentre il 10% più ricco ne riceve più di un quarto (27,0%). Il reddito medio annuo da pensione di vecchiaia è pari a 4.959 euro per il decile di reddito più basso e a 49.391 euro per il decile di reddito più alto. L’importo mediano lordo annuo ammonta a 14.795 euro.