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Il biotestamento è legge

Via libera definitivo del Senato con 180 sì, 71 no e 6 astenuti. Palermo, Berger e Zeller: “Con la legge garantite condizioni per una dignitosa fase finale della vita”.
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Foto: Lapresse

Un lungo applauso ha accompagnato l’approvazione della legge sul testamento biologico in Senato. 180 voti favorevoli, 71 contrari e 6 astensioni. Fra gli altri, in tribuna, a fianco di Mina Welby, moglie di Piergiorgio, e ad alcuni esponenti dell'associazione Luca Coscioni (altri attendevano il “verdetto” in piazza Montecitorio), oltre ai genitori di Luca Coscioni, anche Emma Bonino che cede alla commozione. “Erano 20 anni che aspettavamo — ha detto poi la radicale ai microfoni di Repubblica Tv -, il cammino è sempre lungo ma certo oggi è una giornata in cui tutti noi abbiamo avuto il cuore in gola”.

La legge disciplina il consenso informato del paziente ai trattamenti sanitari e agli accertamenti diagnostici e introduce l'istituto delle disposizioni anticipate di volontà in materia nonché lo strumento della pianificazione condivisa delle cure; e prevede che medici e pazienti possano concordare un percorso di cura, compresa la sospensione di alcune cure, e che la volontà del pazienta sia rispettata nei limiti della legge.

 

Il provvedimento era passato alla Camera il 20 aprile scorso, ma il percorso è stato tortuoso, fra gli 8 mesi di stallo, il fiume di emendamenti dei detrattori (circa 3mila) e l’incognita del voto segreto. Pd e Movimento 5 stelle e sinistra (MDP, Sinistra Italiana-Possibile) hanno portato avanti, in modo compatto, il ddl ostacolati dal centrodestra di Forza Italia, che ha lasciato tuttavia libertà di coscienza ai propri senatori, Lega Nord e Alternativa Popolare, e da diversi senatori cattolici. “Il Parlamento ha approvato la via italiana all'eutanasia, che avrà il nostro fermo dissenso oggi, e lo avrà domani, quando un nuovo parlamento e una maggioranza di centrodestra metterà riparo alle grandi storture”, ha commentato il presidente di Idea Gaetano Quagliariello

Esulta, al contrario, Marco Cappato, alfiere dell’Associazione Luca Coscioni, sotto processo a Milano per aver aiutato a morire in Svizzera Dj Fabo:

 

Anche le alte cariche dello Stato hanno accolto con soddisfazione l'approvazione della legge al Senato. “È un importante e positivo atto di responsabilità del Parlamento. D’ora in poi i malati, le loro famiglie, gli operatori sanitari saranno meno soli in situazioni drammatiche”, ha scritto su Twitter la presidente della Camera Laura Boldrini. “Possiamo dire di aver assolto al nostro compito quando, in coscienza, decidiamo secondo criteri di responsabilità, cercando tutti insieme la strada di maggior condivisione possibile anche sulle questioni più divisive”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso parlando di “un provvedimento a lungo atteso che ha generato un ampio e acceso dibattito, sia tra le forze politiche che nell’opinione pubblica. È stata affrontata una lunga e appassionata discussione, l’Aula ha deliberato e approvato una legge che incide profondamente sulla vita dei cittadini”. Il premier Paolo Gentiloni ha twittato: “Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona”.
 

“La legge rafforza l’alleanza terapeutica tra medico e paziente, ed è nell’interesse di tutti che ciò avvenga”, afferma il senatore Francesco Palermo, nella sua dichiarazione di voto a nome del gruppo per le autonomie. “Si prevede che ciascuno possa rendere una dichiarazione formale sui trattamenti che intende o non intende ricevere, e si fa divieto di accanimento terapeutico. Tutto questo nella massima collaborazione con il medico. In questo modo si allinea la legislazione italiana a quella della gran parte dei Paesi europei”, continuano i senatori del gruppo per le autonomie. “Finora, in assenza di disposizioni di legge, sono stati prevalentemente i giudici a dover decidere su trattamenti quali la nutrizione e idratazione artificiali. Con la legge - concludono i senatori Palermo, Zeller e Berger - si garantiscono il diritto all’autodeterminazione del paziente e le condizioni per una dignitosa fase finale della vita”.

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gorgias Ven, 12/15/2017 - 07:38

non capisco perché un cattolico dovrebbe dichiararsi obiettore di coscienza a "staccare la spina" in quanto la eutanasia passiva è regolata in modo positivo dal catechismo.
anche il caso welby rientrerebbe in quel caso. non capisco l'accanimento di esponenti della chiesa all epoca. vedere persone autonome e autodeterminate e non dipendenti moralmente dalla chiesa sarà una cosa troppo irritante da sopportare.

Ven, 12/15/2017 - 07:38 Collegamento permanente
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Max Benedikter Ven, 12/15/2017 - 15:47

Si deve proprio dire: sui temi dei diritti individuali il movimento radicale é stato sempre in prima linea, spesso solo. GRAZIE!
Ovviamente si può dissentire sulle loro posizioni politiche internazionali, ma per fortuna esistono. Ogni maggioranza politica del futuro governo dovrebbe ospitare nel loro seno i radicali italiani.

Ven, 12/15/2017 - 15:47 Collegamento permanente