Ambiente | Misure

Combattere il cambiamento climatico

Nuove linee guida e nuovo sistema di contributi per favorire l’efficienza energetica. Theiner: “Usare le fonti di energia nel modo più intelligente possibile”.
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Foto: USP

Gli obiettivi del Piano clima Energia Alto Adige 2050 sono chiari e ambiziosi: la copertura di consumo energetico con fonti rinnovabili dovrà arrivare al 75% nel 2020 (al 90% nel 2050), le emissioni di CO2 pro capite nel 2020 non dovranno superare le 4 tonnellate e entro il 2050 scendere a 1,5 all'anno, il consumo energetico pro capite dovrà ridursi a 2.500 watt nel 2020 e a 2.200 nel 2050. Del resto “se vogliamo affrontare con efficacia il cambiamento climatico, dobbiamo utilizzare le fonti di energia nel modo più intelligente possibile”, ha affermato l’assessore provinciale Richard Theiner presentando le nuove linee guida - e i contributi per favorire l’efficienza energetica e ridurre le emissioni nocive - approvate ieri (14 febbraio) dalla giunta provinciale.

Il risanamento energetico degli edifici è un’altra delle missioni da compiere entro il 2050, attualmente il tasso di risanamento è dell’1% (circa 600 edifici l’anno), mentre il Piano clima prevede per il 2020 una quota annuale del 2,5%, pari a 1.500 edifici. Oggi il contributo per il risanamento energetico degli edifici copre il 30% dei costi riconosciuti, “ma con i nuovi criteri sarà aumentato al 50% per risanamento energetico complessivo con annessa certificazione dello standard Casa Clima”, ha spiegato la direttrice dell’Ufficio provinciale risparmio energetico Petra Seppi. In caso contrario, il contributo resta del 30%. Una delle novità  riguarda l’aumento dal 30 al 70% del contributo per il risanamento energetico dei condomini: “Incrementando notevolmente il contributo provinciale e riducendo il periodo di ammortamento che ne deriva vogliamo incentivare il risanamento complessivo dei condomini”, ha sottolineato Theiner.

Puntare sulle energie rinnovabili

La nuova quota di contributo sale al 50% dei costi aggiuntivi nel caso, ad esempio, di un impianto di riscaldamento a pellets rispetto a una caldaia tradizionale. Nuovo è poi il contributo provinciale per la sostituzione di impianti di illuminazione pubblica: i Comuni potranno contare su un finanziamento del 50% dei costi riconosciuti. Per impianti fotovoltaici e impianti eolici realizzati in zone senza possibilità di allacciamento alla rete elettrica il contributo è del 65%. Sono stati rivisti anche i criteri per i contributi a favore delle imprese: la quota del finanziamento per lavori di risanamento e di efficientamento energetico è mediamente del 50% per le piccole imprese, del 40% per le medie e del 30% per quelle di grandi dimensioni.

Altra novità per le PMI è l’introduzione degli audit energetici: si tratta di una valutazione sistematica e periodica dell'efficienza dell'organizzazione del sistema di gestione del risparmio energetico.Il contributo provinciale ai costi di questa diagnosi volontaria, non obbligatoria, è del 60% per le piccole imprese e del 50% per le medie. “Poichè in alcuni ambiti abbiamo elevato la percentuale di contributo, probabilmente aumenterà il numero delle domande e quindi l’importo per questa voce”, ha osservato l’assessore. Un finanziamento, ha precisato Theiner, tuttavia bilanciato dal fatto che non è prevista la costruzione di nuovi impianti di teleriscaldamento e non saranno più incentivati i generatori di calore nelle nuove costruzioni, poiché la direttiva sull’efficienza energetica prescrive una quota fissa minima di energia rinnovabile nei nuovi edifici.