Politica | Controversia

Prima del 2 aprile

Toponomastica, Kompatscher ha depositato il disegno di legge per abrogare la legge nel mirino della Corte costituzionale. I giudici si riuniranno fra un mese e mezzo.
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Foto: Suedtirolfoto

Detto, fatto. Arno Kompatscher ha depositato il disegno di legge di iniziativa della giunta per abrogare la legge 15 del 2012 sulla toponomastica. Un passaggio annunciato dal Landeshauptmann prima della sua trasferta a Roma e reso necessario dall’attesa bocciatura da parte della Corte costituzionale, che - si legge nella relazione allegata al testo - si riunirà sull’argomento il prossimo 2 aprile. Sette anni dopo l’approvazione della normativa è quindi tutto da rifare per uno dei più controversi temi della convivenza linguistica altoatesina.

Il disegno di legge numero 10 della XVI legislatura provinciale, il primo proposto dall’esecutivo, è di soli due articoli. La relazione accompagnatoria elenca i punti di attrito segnalati dalla Consulta. Già nel ricorso del 2012 la Corte aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale per un articolo e quattro commi del testo intitolato “Istituzione del repertorio toponomastico provinciale e della consulta cartografica provinciale”.

Per l’articolo 1 si tratta in primis del comma 4: “Ogni toponimo - si legge - è raccolto nelle versioni in lingua tedesca, italiana e ladina, in quanto in uso in ciascuna di tali lingue a livello di comunità comprensoriale”. Segue il comma 5 che affida la proposta di inserimento rivolta al comitato cartografico provinciale (a sua volta istituito dall’articolo 3, pure interessato dall’iniziativa della Corte) “al consiglio della comunità comprensoriale territorialmente competente, tenuto conto delle denominazioni diffusamente utilizzate nelle rispettive lingue e del mantenimento invece della dizione originaria dei nomi storici”.

L’ulteriore norma presa in esame dai giudici costituzionali è quella al comma 2 dell’articolo 4, sulle indicazioni stradali. Si richiama infatti per i cartelli con le denominazioni delle località “in lingua tedesca, italiana e, nelle località ladine, anche in lingua ladina, secondo l’ordine di precedenza di cui all’articolo 2, comma 2”.

“La discussione della causa - conclude Kompatscher - è stata più volte differita nel corso degli anni e, da ultimo, fissata per il giorno 2 aprile 2019. Detta abrogazione, quindi, si rende necessaria per far cessare la materia del contendere innanzi alla Corte costituzionale”.