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Keplero: di quando un uomo creò il cielo

Il Liceo Carducci di Bolzano celebra la scoperta della Terza Legge del grande scienzato tedesco Keplero. Ospite un'esperta milanese e inaugurazione della mostra.
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Foto: Foto: Salto.bz

Dopo il bicentenario della nascita del grande filosofo tedesco Karl Marx, un altro importante anniversario è stato celebrato a Bolzano. Ieri, 15 maggio, il Liceo classico e linguistico Carducci ha dedicato un'intera giornata – con varie iniziative – allo scienziato tedesco Johannes Kepler. Lo scienziato, infatti, il 15 maggio 1618, formulò la terza delle tre leggi che lo portarono di diritto all'interno della storia della conoscenza umana. Kepler formulò le tre leggi ma ancora non conosceva le forze in gioco che le facessero rispettare: ci penserà cinquant'anni dopo un certo Isaac Newton.

The Third Law, questo anche il titolo della giornata, riguarda nello specifico il moto dei pianeti del nostro sistema – quello osservato da Kepler - e mette in relazione le loro distanze dal Sole con i tempi di percorrenza dell'orbita. “La legge armonica è ancora attuale dopo 400 anni. Spesso sentiamo parlare di materia oscura o del grande buco nero al centro della nostra galassia; non sono nient'altro che deviazioni della legge armonica”, dice il professore di matematica e fisica Paolo Maraner, ideatore dell'iniziativa kepleriana: “Kepler e la sua legge oscillano tra l'antichità e il mondo moderno”.

 

Numerose anche le iniziative portate avanti dagli studenti del liceo, i quali hanno realizzato un'intervista impossibile tra una giornalista e lo scienziato, uno spettacolo di burattini e infine una classe del liceo classico ha tradotto dal latino il quinto e ultimo libro dell'Harmonices Mundi di Kepler: testo che verrà anche pubblicato dalla casa editrice QuiEdit. Oltre al professor Maraner anche altri insegnanti hanno partecipato alla realizzazione dell'evento aperto a tutti i cittadini. Luisa Bertolini – coorganizzatrice dell'incontro – ha supportato l'evento con la rivista filosofica di cui è direttrice, Fillide, insieme all'associazione Bz1999 e alla Fondazione Sparkasse.

"Anche prevedere un'eclissi il giorno prima era un potere esclusivo”. (Anna Maria Lombardi).

Margherita Parrilli, invece, ha realizzato dei pannelli espositivi che si possono visitare nel foyer della biblioteca del Liceo, una mostra che comprende anche le costruzioni in legno del professor Stefano Benedetti, il quale ha riprodotto alcune delle figure – regolate dalla proporzioni auree – che sono state illustrate dalla professoressa Anna Maria Lombardi del Liceo Cremona di Milano.

“Per quanto riguarda al terza legge, siamo di fronte a un fossile culturale. Ovvero guardiamo la scienza di un mondo differente dal nostro, con schemi completamente diversi e stupisce però la modernità di una teoria formulata 400 anni fa”, introduce il suo intervento la professoressa Lombardi, autrice tra le altre cose di un volume tradotto in varie lingue sulla biografia scientifica dello studioso. “Kepler studia mentre in Europa si inasprisce la guerra confessionale tra cattolici e protestanti. Le due fazioni religiose decidono non solo di uccidere ma anche di convincere gli altri delle proprie ragioni con l'argomentazione teologica. Per questo alcuni studenti vengono selezionati per dei corsi di studio in teologia a spese del Principe”, continua la professoressa milanese, che illustra agli studenti la concezione del Dio geometra nel pensiero di allora, il Dio creatore che utilizza il linguaggio della matematica per edificare il suo creato.

 

Greco, ebraico, astronomia e fisica. Queste sono le materie che Kepler affronta nel suo percorso di studi, prima di diventare supplente in un noioso liceo privato di Graz. Il tempo a Graz, però, gli permise di avere tempo per la ricerca e lo studio. Kepler introduce qualcosa di nuovo all'interno del discorso intorno al cosmo e si pone domande che uniscono la struttura delle cose alla realtà fenomenica. “L'astronomia in passato era uno strumento di controllo della vita sociale. Il Principe sfruttava la conoscenza dei suoi studiosi per mostrare di sapere qualcosa in più rispetto agli altri. Anche prevedere un'eclissi il giorno prima era un potere esclusivo”.

 

Domande significative non se le pone solo nel suo periodo di studio da Tycho Brahe durante l'osservazione di Marte e del suo moto; Kepler si interroga anche sulla correlazione tra la scienza e la musica, tra il moto dei pianeti e il suono celestiale che dovrebbero produrre: velocità e armonia.“Posso ben aspettare 100 anni che il un lettore comprenda ciò che ho acquisito, se Dio ha attesto 6000 anni qualcuno che sapesse studiare le due creazioni”.