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L’odissea degli insegnanti

La denuncia della Cgil: precari ancora in sofferenza e pochi docenti in Alto Adige. “Va resa più attraente la professione”. E si propongono soluzioni.
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Foto: upi

Non è un quadro confortante quello che emerge dal sistema scolastico in Alto Adige. Lo dicono gli stessi insegnanti e ora arrivano anche i rinforzi. “Nelle scuole della provincia di Bolzano il problema del precariato si sta ormai intrecciando con il problema della mancanza di docenti. Bisogna intervenire sia per sanare le situazioni di precariato, sia per rendere più attraente la professione docente”, afferma Stefano Fidenti, segretario provinciale Flc/Gbw, sindacato della scuola della Cgil, e il messaggio è evidentemente indirizzato ai responsabili politici ed amministrativi delle scuole statali della Provincia di Bolzano.

Fidenti ribadisce in una nota la richiesta economica presentata dai sindacati alla Provincia: l’adeguamento delle retribuzioni con un aumento del 10% in tempi brevi. Come spiega la categoria, le condizioni di lavoro dei docenti si sono aggravate nel corso degli anni e per ridare serenità ai docenti serve un cospicuo incremento degli organici delle scuole chiamate a rispondere alle esigenze di un’utenza sempre più complicata.

Nelle scuole della provincia di Bolzano il problema del precariato si sta ormai intrecciando con il problema della mancanza di docenti. Bisogna intervenire sia per sanare le situazioni di precariato, sia per rendere più attraente la professione docente

Come affrontare il problema del precariato? La Flc-Gbw individua soluzioni specifiche per le classi di concorso dove i supplenti in graduatoria abbiano più anni di servizio: rendere più flessibili i criteri per le assunzioni sulla dotazione organica provinciale supplementare e creare nuovi posti da assegnare all’organico funzionale delle scuole per specifici progetti.

Scarsa è inoltre la chiarezza sull’abilitazione all’insegnamento, sottolinea Fidenti: “La Provincia ha ottenuto la possibilità di regolare autonomamente la formazione iniziale dei docenti, adesso deve però chiarire come intende utilizzare questa competenza. Nella scuola in lingua tedesca è sempre aperto il canale delle abilitazioni acquisite in Austria e Germania, ma bisogna comunque chiarire tempestivamente come potrà abilitarsi chi si laurea in Italia o all’estero con un titolo diverso dal ‘Lehramt’. Si determinerebbe altrimenti, come già successo in passato, una diversità di trattamento non tollerabile”.

Altro nodo la contrattazione per i docenti delle scuole a carattere statale che è rimasta incompiuta, dopo una serie di incontri su vari temi, quali l’adeguamento della contribuzione Laborfonds: “Questa sessione contrattuale - puntualizza il sindacato - riguarda di fatto il triennio precedente e deve concludersi subito con lo stanziamento di specifiche risorse, prima che si inizi la trattativa per il prossimo triennio. Gli insegnanti si aspettano in particolare il riconoscimento di un bonus formazione, analogo a quello riconosciuto dallo Stato ai colleghi delle altre provincie, ad esempio per l’acquisto degli strumenti informatici personali, che gli insegnanti sono sempre più chiamati ad utilizzare a scuola e per la scuola”.