Società | La municipalizzata

La Seab nel 2012, ecco i numeri

L'utile è diminuito di oltre 300mila euro rispetto all'esercizio precedente, la raccolta differenziata non raggiunge il 50 per cento.

L'utile cala di 300mila euro, ma il valore della produzione (40.600mila euro) cresce di quasi tre milioni e la municipalizzata contribuisce alle casse del Comune portando in dote un tesoretto di 4.300mila euro. La crisi si fa sentire anche in casa Seab, ma la società detenuta al 99 per cento dal Comune di Bolzano (il residuo uno per cento è in mano al Comune di Laives) chiude comunque il 2012 con un utile di circa 700mila euro, che resta un risultato discreto se confrontato con quello degli ultimi anni.

Nel corso degli anni alla Seab sono stati assegnati via via attività anche molto diverse tra loro da gestire, tra queste i parcheggi si confermano – seppur in flessione – un'importante fonte di guadagno (161.067 euro nel 2012), la gestione della rete gas invece un servizio in netta perdita (-416.988 euro); in perdita anche la gestione del Palaonda (-161.724 euro).

Tra i servizi gestiti dalla società, i rifiuti sono il capitolo più delicato. La raccolta differenziata continua ad attestarsi su livelli percentuali molto inferiori alla vicina Trento, per fare un esempio. L'obbiettivo è quello di arrivare al 60 per cento – al momento non si raggiunge il 50, con incrementi minimi negli ultimi tre anni – diminuendo di 8mila tonnellate annue il residuo.

Vediamo qualche altro numero sparso. I clienti seguiti da Seab l'anno scorso sono stati 118.392; le reti di tubature sono di 127 km per l'acquedotto, 145 per il gas a bassa e media pressione, 130 di fognature nere e 120 di bianche. Oltre 88 sono i milioni di metri cubi di gas immessi nella rete e 58,4 metri cubi il consumo annuale medio per persona di acqua.

Alla conferenza stampa di presentazione del rapporto 2012 ha partecipato anche l'assessore all'Ambiente Patrizia Trincanato (“Seab fornisce alla cittadinanza servizi strategici come l’acqua potabile e la gestione dei rifiuti, che devono rimanere in mano pubblica”) e il presidente Rupert Rosanelli, che ha espresso soddisfazione: “Questo per noi è un buon risultato, perché il nostro obiettivo è svolgere i nostri servizi a copertura dei costi e non ricavare utili. Nonostante l’aumento dei costi, siamo riusciti a garantire la qualità senza dover aumentare le tariffe”.